Organizzato in occasione della giornata di scioperi tenutasi in Italia. Presenti circa duecento persone. Tensione iniziale per una bandiera israeliana
Dall’Italia a Bellinzona, via Gaza, il passo è breve. A tre giorni dalle proteste inscenate davanti al Teatro Sociale in presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, i Pro Pal sono tornati oggi nella capitale ticinese per ribadire lo sdegno contro la strage in corso ai danni del popolo palestinese per mano israeliana. Un presidio di solidarietà è iniziato verso le 18 sul piazzale della stazione ferroviaria dove due persone sono venute alle mani – una si è presentata fra i manifestanti sventolando provocatoriamente una bandiera di Israele – e si è reso necessario l'intervento di un'ambulanza. Nel mentre il corteo formato da circa duecento persone è partito in direzione di Piazza Governo facendo tappa in Piazza Indipendenza e proseguendo lungo viale Franscini, l'incrocio con via Zorzi e creando qualche disagio alla circolazione, tant'è che una vettura di passaggio avrebbe quasi investito alcuni manifestanti.
Davanti a Palazzo delle Orsoline vi sono poi stati quattro interventi che hanno richiamato l'attenzione sulla comunità internazionale che chiede lo stop immediato alle atrocità e sulle autorità elvetiche invece molto prudenti nei confronti di Israele, colpevole di genocidio secondo la Commissione d'inchiesta dell'Onu. Sabato 27 settembre si replica in occasione della manifestazione nazionale pacifista, silenziosa e autorizzata che si terrà contemporaneamente a Ginevra, Zurigo, San Gallo e Bellinzona (appuntamento ore 14 in Largo Elvezia, poi direzione Piazza Governo) per chiedere al Consiglio federale che adempia i suoi obblighi dettati dal diritto internazionale umanitario.
L’incontro organizzato oggi dal Coordinamento unitario a sostegno della Palestina era stato postato sui social dal Molino all’urlo di ‘Sumud’, termine arabo che indica resilienza, resistenza: “In concomitanza con la giornata di mobilitazione e blocchi in tutta Italia contro il genocidio”. E ancora: “A fianco del popolo e della resistenza palestinese, contro la complicità svizzera ed europea nel genocidio in Palestina!”. La Polizia cantonale, interpellata dalla redazione, parla di un tafferuglio iniziale subito gestito e ha poi seguito l’evento senza segnalare altre situazioni particolarmente problematiche.