Dipartimento federale e Cantone hanno confermato la zona come indispensabile piazza di esercizio alpino per più nazioni
A parte qualche aggiustamento puntuale, l’Esercito non indietreggia sulla piazza di tiro Posmeda situata nell’idilliaco comprensorio del Lago Sella sopra il Gottardo. Come abbiamo scritto il 10 settembre, a partire dall’anno scorso, con la ripresa dell’intensità delle esercitazioni dopo anni di calma a seguito all’acuirsi del quadro geopolitico internazionale, sono sorti conflitti con gli altri utenti, in particolare gli escursionisti che seguono il sentiero intercantonale delle Quattro Sorgenti, i pescatori e cercatori di cristalli, nonché i proprietari della dozzina di ex casermette militari divenute nel frattempo private. Piazza di tiro – e la decisione, presa di comune accordo col Cantone, risale ai giorni scorsi – che viene ora confermata per i prossimi anni essendo una delle pochissime zone alpine dove le forze armate possono inscenare esercizi realistici di combattimento in quota. A tal punto da venire usata anche da militari di altre nazioni come Austria e Germania.
Due settimane fa dando voce al sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg, al direttore dell’Organizzazione turistica regionale Juri Clericetti, al mediatore Massimo Lombardi e alla proprietaria di un’ex casermetta, era emersa l’esigenza collettiva d’individuare soluzioni di compromesso concordate con Armasuisse affinché si eviti in futuro il ripetersi di situazioni conflittuali durante la bella stagione. Chieste: una sensibile riduzione delle giornate di tiro nella bella stagione (in agosto ve ne sono state 15), una migliore informazione ai viandanti nei punti di accesso ai sentieri (erano sovente presenti militi, anche esteri, che non parlavano italiano), il finanziamento di un sentiero alternativo (quello di Posmeda viene bloccato durante i tiri), l’ottimizzazione della Convenzione tripartita siglata col Comune e il Patriziato proprietario del comprensorio (il documento in vigore risale al 2010 e da allora molte cose sono cambiate) e la pulizia tempestiva delle aree dopo i tiri (la convenzione indica che debba essere eseguita subito, ma questo non sempre avviene). Interpellato dalla Regione, l’Esercito attraverso la portavoce Delphine Schwab-Allemand risponde via mail alle nostre sollecitazioni. Emerge una disponibilità alla discussione e alla trattativa, ma anche irremovibilità e un limitato spazio di manovra. Come pure l’incapacità a spiegare come sia possibile che una Zona di protezione del paesaggio figuri al contempo nel Piano settoriale militare e nel Piano direttore cantonale come piazza di tiro. Detto ciò, lo spazio per una soluzione di compromesso appare esiguo se non nullo.
Armasuisse intende continuare a utilizzare anche in futuro, in modo così intensivo come oggi, la piazza di tiro del Lago Sella?
Essa è riconosciuta nella Convenzione del 2010 e nel Piano direttore cantonale come area militare di importanza strategica. L’attuale contesto internazionale e la riorientazione dell’Esercito verso la difesa rendono necessario un suo utilizzo regolare, anche per esercitazioni con munizione da combattimento. E infatti nel Piano settoriale militare l’utilizzo di questa piazza di tiro è stato confermato sia dalla Segreteria generale del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, sia dal Cantone durante l’incontro avvenuto il 12 settembre. Allo stesso tempo l’Esercito ha già introdotto misure di attenuazione, limitando i tiri nei mesi estivi e nei fine settimana e garantendo una pianificazione trasparente, con pubblicazione e, se del caso, annullamento dei tiri non indispensabili. L’occupazione nel 2025 indica 68 giorni di tiro complessivi.
Visto che l’utilizzo della piazza di tiro di Posmeda è stato confermato nel Piano settoriale militare, l’Esercito intende o no raccogliere l’invito ad affinare la convenzione del 2010, andando incontro alle richieste espresse dalle varie parti?
Nella primavera 2025 si è tenuto un incontro tra Comune, Patriziato e Armasuisse. Un nuovo incontro è previsto verso fine anno con l’obiettivo di avviare le prossime fasi per il rinnovo del rapporto contrattuale esistente. Colloqui con i quali miriamo ad analizzare insieme le sfide e trovare delle soluzioni.
Quali eserciti di quali nazioni estere effettuano tiri di combattimento nella regione del Lago Sella? Finora abbiamo parlato di Germania e Austria, ma c’è chi dice anche Inghilterra. Perché questa concentrazione in una zona naturalistica ed escursionistica di pregio? Non è esagerato?
Conformemente alle direttive del Consiglio federale, l’Esercito intensifica la cooperazione internazionale con partner esteri per rafforzare la capacità di difesa. In questo contesto esiste, sancita da accordi ufficiali, una collaborazione con partner esteri per l’uso della piazza di tiro, poiché essa è una delle uniche a permettere di esercitare il combattimento alpino. Inoltre la zona non è al momento definita come area protetta a livello federale o cantonale.
A questo riguardo, nel sito del Cantone Ticino (www4.ti.ch/aree-protette e www4.ti.ch/piano_direttore) risulta ufficialmente che la regione del Lago Sella è catalogata come Zona di protezione del paesaggio. Ma figura anche come piazza di tiro nel Piano direttore cantonale. L’Esercito non intende approfondire questa sovrapposizione col Cantone?
Armasuisse agisce nell’ambito del suo mandato legale e si attiene rigorosamente al quadro giuridico vigente a livello federale e cantonale. Ciò vale naturalmente anche per i settori in cui esistono diverse esigenze di utilizzo in materia di pianificazione territoriale.
Tutti gli altri portatori d’interessi chiedono che l’Esercito riduca drasticamente i tiri durante i mesi estivi nella regione del Sella. L’Esercito intende accogliere questa richiesta per il 2026? Se sì, in che modo? Se no, perché?
L’Esercito ha già adottato misure per ridurre l’impatto nei mesi di maggiore afflusso turistico, concentrando le giornate di tiro in altri periodi dell’anno. È importante sottolineare che il comprensorio di Posmeda rappresenta uno degli ultimi spazi in Svizzera che permette di esercitare simultaneamente mobilità, sopravvivenza e tecniche di combattimento in ambiente alpino. Una riduzione drastica non sarebbe compatibile con le esigenze di prontezza, ma l’attuale pianificazione mira a un equilibrio sostenibile tra esigenze militari e turistiche. Secondo la convenzione vigente, le possibilità di tiro sarebbero teoricamente più ampie, ma sono state ridotte per venire incontro alle esigenze del turismo.
Impatto dunque ridotto. Quest’anno ci risulta che vi siano state 10 giornate filate (dal lunedì al venerdì) con truppe estere nella seconda metà di luglio, 15 giornate in agosto e 7 in settembre. Totale 32. Quante erano state le giornate di tiro in giugno, luglio, agosto e settembre 2024?
In giugno nessun tiro, in luglio 7 giorni, in agosto 15, in settembre uno.
Viste le sue risposte alle domande precedenti, nelle quali afferma che l’Esercito ha ridotto l’impatto estivo, mentre dalle cifre risulta il contrario essendo passate le giornate di tiro estive dalle 23 dell’anno scorso alle 32 dell’anno corrente su un totale di 68, è giusto dedurre che l’Esercito non intende in realtà ridurle nei due mesi di maggior transito escursionistico? E che anche nel 2026 ci si dovrà attendere una trentina di giornate di tiro in luglio e agosto, nonostante le richieste di contenerle il più possibile?
Il fatto che quasi la metà dei tiri sia pianificata nei mesi estivi è dovuto al fatto che la zona del Gottardo è più facilmente raggiungibile rispetto ai mesi invernali. Pur usando la piazza anche d’inverno (il combattimento alpino dev’essere esercitato con tutte le condizioni climatiche) sul Gottardo in quella stagione ci sono diversi metri di neve che rendono l’utilizzo più complicato e di per sé più pericoloso per via di possibili valanghe. Anche per il 2026 sono da dunque prevedere un numero simile di giornate di tiro. La convenzione vigente tra Armasuisse e il Comune e Patriziato di Airolo non impone periodi di blocco del tiro in nessun periodo dell’anno, fatta eccezione per gli orari, le pause e i giorni festivi locali. Torniamo a ribadire che la necessità degli esercizi di tiro (questo vale per tutte le piazze di tiro in Svizzera) derivano dai bisogni di istruzione dell’Esercito di riacquisire la competenza della difesa e tale competenza deriva dalla mutata situazione geopolitica che purtroppo segnano l’Europa e il contesto internazionale.
Quali altre migliorie avrebbe apportato l’Esercito quest’anno rispetto all’anno scorso, per rispondere alle prime reclamazioni?
Nel 2025 sono state introdotte misure concrete: cartellonistica multilingue e mappe con percorsi alternativi; pulizia generale dell’area in primavera e autunno; coordinamento rafforzato con Patriziato e affittuari tramite un responsabile di piazza designato. Queste azioni migliorano sicurezza, trasparenza e gestione condivisa della piazza di tiro. Inoltre la riduzione dei tiri nei mesi turistici. Secondo le nostre pubblicazioni risultano 18 giorni a luglio, 14 ad agosto e 7 a settembre (ndr: dunque 39 in totale nei tre mesi estivi, e non 32 come indicato nella nostra domanda precedente).
Quando ci sono le giornate di tiro di combattimento, sono presenti nei punti di accesso alla zona del Lago Sella militi che parlano solo il tedesco. Così gli escursionisti italofoni non capiscono cosa viene loro spiegato. E non di rado vengono deviati su sentieri non demarcati. Non sarebbe il caso di migliorare questi aspetti?
L’episodio citato è stato verificato internamente. Attualmente le consegne prevedono che le sentinelle possano informare in più lingue (italiano, tedesco, inglese). Inoltre i percorsi alternativi sono oggi chiaramente demarcati sul terreno e riportati sulle cartine. Le affissioni sono redatte in italiano, tedesco, francese e inglese. Pure indicati i recapiti a cui ci si può rivolgere. La comunicazione in almeno una lingua nazionale è sempre garantita e le sentinelle dispongono di schede informative. Riguardo alla segnaletica, non sono mai stati posati cartelli di ‘stop’, ma solo informativi.
La convenzione del 2010 indica nero su bianco che la piazza di tiro va ripulita subito dopo le esercitazioni. Invece ci risulta che i bossoli e proiettili rimangano sul terreno per settimane o mesi. L’Esercito intende migliorare questo aspetto?
La convenzione prevede il ripristino della piazza dopo ogni esercizio. L’Esercito ha rafforzato le procedure interne: oggi è garantita una pulizia ordinaria immediata al termine dei tiri e due pulizie generali all’anno (primavera e autunno). In inverno la raccolta può risultare più complessa a causa della neve, ma viene completata non appena le condizioni lo consentono.
Quando il sentiero di Val Torta-Posmeda viene bloccato dall’Esercito, non ci sono alternative per gli escursionisti, specialmente per quelli impegnati in trekking di più giorni. L’Organizzazione turistica regionale e il Cantone Ticino stanno quindi valutando la realizzazione di un sentiero alternativo. Armasuisse è disposta ad accollarsi in parte o tutto il costo di realizzazione?
Attualmente è in corso una valutazione con Cantone, Otr e Patriziato per individuare un tracciato alternativo. Armasuisse ha preso contatto con l’Ufficio federale delle strade per valutare la possibilità di adattare i percorsi. Peraltro l’Esercito si sta facendo carico dei costi di ripristino della strada di accesso ufficiale, onere che secondo convenzione spetterebbe al Patriziato. Va infine ricordato che il sentiero delle Quattro Sorgenti è stato creato quando la piazza di tiro era già attiva da oltre trent’anni.
Ma l’Esercito è disposto o no a finanziare un sentiero alternativo?
Non ci sono ancora state discussioni sul finanziamento.