Il Gran Consiglio ha votato il rapporto commissionale sulle tre mozioni: no al pompaggio subito, lo si valuti proattivamente ogni cinque anni
Aggiungere il sistema di pompaggio agli impianti idroelettrici di Val d’Ambra (Bassa Leventina) e Verzasca? Realizzare una seconda diga (Val d’Ambra 2) a monte? Le proposte contenute in tre mozioni dei deputati Omar Terraneo (Plr) e Michele Guerra (Lega) non hanno raccolto il sì pieno del Gran Consiglio, che con 52 voti a favore e un astenuto ha invece votato il rapporto della Commissione energia orientato a un accoglimento parziale. In soldoni le opere proposte per migliorare la resa idroelettrica rimangono in sospeso e sottoposte a una rivalutazione nel contesto energetico cantonale da svolgere in modo strategico e proattivo ogni cinque anni. Terraneo intervenendo nel breve dibattito ha evidenziato che la politica stenta a prendere decisioni in tempi rapidi: «Bene dunque lasciare la porta aperta sulle mozioni, con periodici aggiornamenti, nell’ottica di adeguarsi rapidamente alle esigenze e in linea col Piano energetico e climatico cantonale». Caustico Guerra: «Piuttosto che niente, meglio piuttosto. Avrei auspicato più coraggio da parte della commissione». La relatrice Simona Buri (Ps) ha ribadito quanto sia fondamentale mantenere una visione aggiornata del quadro energetico prevedendo un piano d’attuazione chiaro. Il Cantone dovrà in definitiva monitorare regolarmente l’idroelettrico e adeguare la strategia energetica in tempo utile per non subire emergenze e ritardi nell’implementazione di progetti ampiamente noti, ma oggi considerati poco redditizi e difficilmente realizzabili per vari motivi.