Grigioni

Cinque partiti presentano controprogetto sui vitalizi dei ministri nei Grigioni

Centro, PLR, PS, Verdi e Verdi liberali giudicano l'iniziativa UDC troppo estrema e propongono un'indennità transitoria fino a tre anni

22 ottobre 2025
|

Centro, PLR, PS, Verdi e Verdi liberali hanno presentato oggi i motivi per sostenere il controprogetto all'iniziativa dell'UDC che vuole eliminare i vitalizi dei membri del Governo. Il gruppo interpartitico la definisce "troppo estrema".

"È insolito che i presidenti di cinque partiti si presentino assieme", ha esordito il presidente del Centro, Kevin Brunold, alla conferenza stampa. E tutti hanno la stessa opinione, contraria a quella dei democentristi. Secondo i vertici delle formazioni politiche l'iniziativa "Basta con il paracadute dorato per i membri del Governo - No alla pensione vita natural durante" è "estrema, inutile, fuorviante e dannosa".

Una pensione di tre anni

L'UDC propone di eliminare definitivamente i vitalizi ai consiglieri di Stato. Oltre 4'300 persone hanno sottoscritto l'iniziativa. Per il partito nazionalconservatore è inaccettabile che dopo il loro mandato i "ministri" incassino una pensione di oltre 115'000 franchi all'anno.

Che sia tempo di cambiare sistema viene riconosciuto anche dai cinque partiti. Il regime pensionistico per i membri del Governo retico risale infatti al 1961. "È però necessario creare una prestazione transitoria limitata nel tempo, della durata massima di tre anni", ha spiegato la presidente dei Verdi liberali, Géraldine Danuser. Anche i Cantoni San Gallo e Berna hanno introdotto un modello simile.

Il rischio di conflitti d'interesse

Nei Grigioni vige il limite di mandato più severo della Svizzera. I membri del Governo possono rimanere in carica per un massimo di dodici anni. Secondo i capi di partito, senza un contributo transitorio c'è il rischio che i membri dell'esecutivo si mettano alla ricerca di opportunità lavorative durante il loro mandato. "Ciò può portare a conflitti di interesse. Il controprogetto invece protegge l'indipendenza del Governo", ha dichiarato la presidente dei Verdi, Anita Mazzetta.

L'ultima parola spetta ora ai cittadini a fine novembre. Il cambiamento del regime pensionistico entrerebbe in vigore a partire dalla prossima legislatura, ovvero dal primo gennaio 2027.