Conducente supera un veicolo subito dopo la galleria di San Fedele (doppia linea) e non riesce più a rientrare nella corsia nord dove inizia il guardrail

Quanto accaduto martedì pomeriggio ha dell'incredibile, ma parimenti ha le carte in regola per forse attivare la politica, già più volte intervenuta a Coira e a Berna sollecitando e infine ottenendo dall'Ufficio federale delle strade (Ustra) più sicurezza nella galleria autostradale di Roveredo inaugurata nel novembre 2016. Ma ecco la dinamica dell'accaduto riportata dalla Polizia grigionese: poco prima delle 16 il conducente 37enne di un furgone stava viaggiando sull’autostrada A13 da Bellinzona in direzione di San Bernardino; subito dopo il portale nord della galleria a una corsia di San Fedele, l’autista italiano ha superato un veicolo nonostante la doppia linea di sicurezza. A quel punto il 37enne si è ritrovato sulla doppia corsia autostradale opposta (la nord-sud) senza più poter rientrare sulla propria corsia sud-nord, visto che un centinaio di metri dopo il portale nord inizia il guardrail che separa le corsie, barriera metallica per contro assente nella galleria e, come detto, nel primo tratto a cielo aperto ai due portali. Impossibilitato a rientrare nella corsia giusta, il conducente ha così proseguito verso nord, per circa 9 chilometri, fino allo svincolo di Lostallo che ha quindi imboccato (sempre in contromano) per ritrovarsi infine sulla cantonale.
Un agire che ha causato un grosso rischio per sé e per gli altri utenti dell'A13. In alternativa, qualora si fosse realmente reso conto del proprio misfatto, avrebbe potuto fermarsi subito nella corsia di emergenza; o al limite (sempre in contromano ma anche qui con molti rischi) imboccare subito la corsia di accesso di Roveredo. Ma – per motivi ignoti e che la polizia non specifica – non è stato il caso. E infatti la centrale operativa ha ricevuto diverse segnalazioni. L’uomo come detto ha poi lasciato l’autostrada all’uscita di Lostallo e poco dopo una pattuglia di polizia lo ha fermato e denunciato.
Come si ricorderà, fra il 2016 e il 2020 si sono registrati otto incidenti di cui uno mortale. Interrogato nel 2020 dagli allora consiglieri nazionali Candinas (GR) e Regazzi (TI), il Consiglio federale aveva dichiarato che la galleria soddisfa tutti i requisiti tecnici di prevenzione; tuttavia Ustra aveva voluto approfondire e attuare delle misure supplementari per migliorare la situazione. Le verifiche fatte erano giunte alla conclusione che gli eventi occorsi non erano da imputare a carenze infrastrutturali o di tracciato ma piuttosto al comportamento umano, quali manovre pericolose o comportamenti errati, problemi tecnici dei veicoli, cali di concentrazione e sonnolenza. Alfine di aiutare l’utenza a mantenere un livello di attenzione adeguato durante il transito in galleria, sono state analizzate alcune misure compensatorie di sicurezza attuabili in tempi brevi, fra cui la segnaletica Led ‘freccia-croce’, la segnaletica informativa di avvicinamento e la segnaletica orizzontale rumorosa. Quest’ultima è stata realizzata nel giugno 2021 tramite strisce strutturate e frecce sulla pavimentazione. Grazie allo ‘strato rumoroso’ questa segnaletica, ritenuta da Ustra particolarmente efficiente, è in grado di riportare l’attenzione del conducente sulla strada in caso di leggera perdita di controllo del veicolo. Nel luglio 2021 sono poi stati installati due pannelli informativi che avvisano del passaggio da due corsie per direzione a una sola (galleria bidirezionale). Infine i segnali lampeggianti Led indicanti il traffico in senso inverso sono stati posati nel dicembre 2021. C'è da capire adesso se l'ultimo episodio possa richiede o no ulteriori approfondimenti.
La politica moesana e cantonale si era attivata nel 2020 nei confronti di Berna. In un incontro tenutosi alla presenza dell'allora consigliera federale Simonetta Sommaruga, direttrice del Dipartimento ambiente, trasporti, energia e comunicazioni (Datec), c'erano il consigliere nazionale Martin Candinas, il consigliere di Stato retico Mario Cavigelli e il sindaco di Grono Samuele Censi. Tra le sue richieste, condivise dagli altri due deputati del Circolo di Roveredo Nicoletta Noi-Togni e Manuel Atanes, vi era la posa nel tunnel di barriere centrali (amovibili per permettere l'accesso ai mezzi di soccorso) allo scopo di ridurre ulteriormente il rischio di collisioni frontali. Dal canto suo il direttore di Ustra, Jürg Röthlisberger, aveva ribadito in quell'occasione che la sicurezza del tunnel è garantita; per poi introdurre l'anno successivo tre migliorie. «Nel frattempo – ci dice Samuele Censi – sono stati fatti passi avanti a favore della sicurezza del tunnel, ma è chiaro che essendo stato concepito quale monocanna rimane tra la popolazione una certa preoccupazione. Il recente incarico della collega Spagnolatti mira a migliorare ulteriormente la sicurezza del tratto in questione. A livello politico, se necessario, interverremo anche in futuro». È in effetti di due settimane fa la richiesta della granconsigliera calanchina Rosanna Spagnolatti, sottoscritta da parecchi altri deputati, affinché si cerchi una soluzione all'appannamento repentino dei vetri dei veicoli non appena si entra in galleria durante le giornate umide.
Da notare che anche ai portali sud e nord della principale galleria monocanna elvetica, quella del San Gottardo, vi è un tratto a cielo aperto di circa 200 metri privo di guardrail. Situazioni che ovviamente rispettano le norme costruttive e di sicurezza nell'ambito viario autostradale, ma che mostrano dei limiti in presenza di conducenti scriteriati, stanchi o disattenti.