laR+ Locarnese

‘Sette grandi esempi per ispirare le nuove generazioni’

Locarno modifica lo stradario comunale intitolando vie o luoghi d'interesse a grandi donne che hanno scritto la storia locale (e non solo)

Nancy Lunghi, municipale e presidente della commissione toponomastica
(Ti-Press)
1 aprile 2025
|

Poter spiegare, indicando il nome della via, che Elda Marazzi e Rosita Mattei sono state le prime granconsigliere donne di Locarno e Gaby Antognini la prima consigliera comunale in città; che Polia Rusca ha eccelso nell’oftalmologia, Anna Malè come scrittrice e giornalista e Marguerite Arp-Hagenbach è stata una grande collezionista d’arte; o, ancora, che la maestra Anna Volonterio ha scritto importanti pagine educative, ma anche letterarie.

Locarno cala dunque il suo “settebello” e in un colpo solo decide di modificare lo stradario comunale per dedicare sette vie della città ad altrettante grandi donne che hanno scritto la storia locale. L’idea, nata nel ’21 grazie a un’interrogazione dei Verdi, aveva preso forma con l’istituzione di una commissione toponomastica cui era stato affidato il compito di approfondire la tematica della destinazione di vie o altri luoghi d’interesse pubblico a donne di rilevanza storica locale e in alcuni casi non soltanto. Un compito ancor più significativo e urgente se consideriamo che a Locarno, diremmo clamorosamente, nessuna via è oggi dedicata a una figura femminile.

Legislativo coinvolto per scelta

Poi la commissione, presieduta proprio da una donna – la municipale socialista Nancy Lunghi – si era messa al lavoro, identificando alcuni profili meritevoli – e i possibili luoghi da dedicare loro – che erano poi stati trasmessi per valutazione ai Servizi giuridici della Divisione Urbanistica e Infrastrutture, nonché condivisi con le Associazioni di Quartiere Campagna e Solduno-Ponte Brolla-Vattagne e con il Patriziato di Solduno, vista la particolare delicatezza di alcune vie proposte. Ne erano scaturiti un messaggio municipale (settembre 2023, esecutivo precedente) con i 7 nomi citati in entrata – messaggio tra l’altro non necessario, visto che le modifiche dello stradario sono di competenza del Municipio – e il rapporto della Legislazione (relatori Fabio Clerici e Mariachiara Cotti), sulla cui base lunedì sera il Consiglio comunale ha posto il suo sigillo votando le proposte all’unanimità.

«Con l’introduzione di queste nuove denominazioni non si intende solo ricordare e riconoscere il grande impegno sociale, culturale, politico e umano che sette grandi donne hanno svolto a favore della nostra Città e non solo – ha considerato Lunghi prima che il legislativo si esprimesse – ma si intende anche e finalmente inserire nel territorio un segno tangibile del ruolo che pure le donne hanno avuto e possono e devono avere nella società, cercando di superare anche in questo modo secoli di dominio e narrativa al maschile e dando alle future generazioni degli esempi tangibili e reali a cui ispirarsi». La municipale ha poi spiegato la decisione di condividere tutti gli aspetti della questione con il Consiglio comunale, benché non fosse formalmente previsto. È stato fatto «per creare consenso, ma anche conoscenza, che speriamo di poter ulteriormente intensificare nei prossimi mesi, collaborando con i quartieri coinvolti dalle modifiche al fine di far conoscere alle nostre cittadine e ai nostri cittadini la storia di queste grandi personalità».

Da Belgeri lo stimolo per gli altri Comuni

Facendo proprie le suggestioni commissionali, ha proseguito Lunghi, «il Municipio valuterà concretamente la possibilità di dedicare uno spazio particolare alla storia del quartiere industriale di Locarno e delle sue aziende nell’ambito della realizzazione del nuovo comparto Ex-Gas Ex-Macello, ricordando peraltro che uno degli emblemi del vecchio comparto industriale intende in ogni caso rimanere conservato e rivalorizzato: l’edificio del vecchio macello». Lunghi ha anche sottolineato lo sforzo del consigliere del Centro Mauro Belgeri nel coinvolgere i Comuni viciniori per mostrare loro… questa via maestra. E a proposito di ringraziamenti, dopo il voto sono arrivati quelli del Partito comunista, germogliato da quel Partito del Lavoro in cui lungamente aveva militato Gaby Antognini: “La Città di Locarno ha voluto onorare una figura che non ha mai rinunciato ai suoi ideali comunisti ed è stata coerentemente e per anni fortemente impegnata a difesa del sociale e nella lotta antifascista”, ha rilevato la sezione del Locarnese del Pc.

Petizione albergo riva lago: ‘Una svista’

Nel corso della seduta di lunedì sono inoltre state date delle risposte ad alcune interrogazioni. Il sindaco Nicola Pini ha spiegato perché la petizione contro l’albergo sulla riva lago (zona Cbr), promossa dalla Sinistra Unita e indirizzata sia al Municipio, sia al Consiglio comunale, fosse stata trasmessa al legislativo con un ritardo di 40 giorni. Rispondendo a Gianfranco Cavalli, che chiedeva appunto lumi, Pini si è scusato affermando che si è trattato di una svista: non s’era capito che, contrariamente alla prassi, le firme erano appunto destinate anche al legislativo e non soltanto al Municipio. «Non vi è stata quindi nessuna decisione di non trasmettere contemporaneamente a entrambi gli organi la petizione e il Municipio tiene a rassicurare che l’accaduto non voleva essere una mancanza di rispetto né verso i promotori della petizione né verso i firmatari», ha detto Pini. Inoltre, ha proseguito, «preme al Municipio sottolineare che con ciò non si è voluto condizionare i consiglieri o l’opinione pubblica circa il contenuto della stessa; e come prova c’è il fatto che il Municipio non ha mai preso posizione pubblicamente sulla stessa: lo ha solo fatto verso i petenti e verso il Consiglio comunale».