Sabato e domenica ultimo weekend di apertura degli impianti della Rovana per gli appassionati della neve. L'avvio tardivo ha compromesso il bilancio
Ultimo fine settimana di apertura per le piste innevate della stazione di Bosco Gurin. Domenica prossima, infatti, la stagione 2024-2025 passerà agli archivi. Per gli appassionati della neve sarà l’ultima occasione per lanciarsi in qualche discesa con gli sci (o la tavola) ai piedi, dopodiché nella località della Valle Rovana, si passerà, piano piano, alla modalità primaverile-estiva. Le condizioni meteo particolarmente favorevoli di queste ultime settimane, con abbondanti nevicate e giornate di sole, hanno convinto il gestore degli impianti, Giovanni Frapolli, a prolungare la stagione fino a domenica. Sul comprensorio, tuttavia, come ci spiega l’interessato, non è stato davvero un super inverno: si è infatti cominciato a sciare tardi, poiché i mesi di novembre e dicembre sono stati avari di materia prima e le temperature farlocche hanno impedito l’uso del sistema di innevamento programmato. Purtroppo si parla di una stagione invernale fatta di circa tre mesi, troppo pochi per colmare le perdite subite a inizio inverno. La convinzione di poter recuperare qualcosa nell’allungamento del periodo sciabile non è veritiera.
È dunque un bilancio a tinte chiaro scure quello fornito da Giovanni Frapolli: «Da quattro anni a questa parte constatiamo che se non riusciamo ad aprire gli impianti per le festività natalizie, perdiamo un 40% di introiti a bilancio. Purtroppo i cambiamenti climatici non ci aiutano. E, a guardare tutto il periodo successivo, le affluenze di sciatori assai buone non bastano certo a raddrizzare la nave. La neve, ora abbondante, è giunta tardi. Domenica scorsa, ad esempio, nonostante le piste in ottimo stato, abbiamo registrato circa 200 presenze. C’era molta più gente in riva al lago ad Ascona che sugli sci, è ovvio. Quando le temperature salgono in maniera così netta, il turista è più invogliato da altre offerte. Per questo motivo nelle piccole stazioni sciistiche dobbiamo assolutamente investire con nuove proposte, così da essere concorrenziali fino all’ultimo. Lo vado ripetendo in tutte le salse da anni. È un discorso politico e strategico che va affrontato. Cantone, Comuni, Patriziati devono remare nella stessa direzione e aiutare chi osa investire in progetti nelle zone periferiche invece di mettere paletti a ogni progetto. Prendo il caso del laghetto che vorremmo realizzare a Bosco Gurin: da una parte assicura l’acqua indispensabile al funzionamento dei cannoni della neve; dall’altra funge da importante riserva d’acqua in caso d’incendio boschivo, consentendo agli elicotteri di rifornire le benne e contrastare con maggior efficacia i roghi. Dovremo portarlo a compimento entro la fine dell’anno, questo progetto dalla duplice valenza. Al momento stiamo regolando la questione del finanziamento dei lavori, poi mi auguro che si possa partire».
Discorso che vale anche per la nuova zipline: «L’incarto è stato trasmesso a Bellinzona per le necessarie conferme. Tra maggio e giugno speriamo di inaugurare il cantiere. È un’opera da 2 milioni di franchi che riteniamo strategica per l’offerta di intrattenimento estiva. In aggiunta, naturalmente a quanto esiste e seguendo la strategia della destagionalizzazione iniziato quattro anni fa con la costruzione e la messa in funzione, solo nel 2023, della slittovia più lunga del Sud delle Alpi. Il tema è aperto anche per gli atri progetti, fermi per ostacoli burocratici. Se non andranno a buon fine, bisognerà avere il coraggio di dire basta a chi predica bene e razzola male». Sabato e domenica prossimi, intanto, gli sciatori potranno beneficiare di uno sconto del 20% sulla carta giornaliera. In quota, ai 2’400 metri del rifugio Sonnenberg, sarà pure in funzione la griglia in aggiunta naturalmente al ristorante, Rossboda, sempre aperto.