laR+ Terre di Pedemonte

Deiezioni canine su suolo pubblico e privato, giro di vite

Viticoltori, società sportive e genitori puntano il dito contro i proprietari degli amici a quattro zampe che non provvedono alla pulizia

(Ti-Press)
10 aprile 2025
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«Nella realtà rurale, dove non esistevano recinzioni, il rispetto della proprietà altrui non veniva messo in discussione e guai a valicare il confine di un campo o di un vigneto senza il permesso del proprietario. Il nucleo abitato, invece, rappresentava una zona popolata dove lo spazio comune era condiviso e lo si curava come se fosse di ognuno. La manutenzione delle ‘caraa’ e dei ‘cortau’ (spesso condivisi con le costruzioni adiacenti) veniva svolta da tutti per il bene comune. Ora la situazione è cambiata, tutti gli abitanti attorno alla loro casetta vogliono uno spazio esclusivo che spesso è troppo esiguo rispetto alle aspettative e, quindi, la recinzione è diventata d’obbligo. Quest’ultima funge da garante della proprietà privata più che l’atto di compera. Tuttavia le strade, i parchi e ancor più i terreni agricoli, considerati di tutti, vengono trattati invece come se non fossero di nessuno. Ciò si traduce in una mancanza di rispetto di questi fondi e trova la sua più fastidiosa espressione con l’annoso problema delle deiezioni canine».

È da questa lunga e per certi versi curiosa riflessione sui cambiamenti di usi e costumi della nostra società che parte il sindaco di Terre di Pedemonte, Giotto Gobbi, per mettere il dito nella piaga di un problema diventato, purtroppo, d’attualità nel comprensorio comunale pedemontano: quello delle cacche di cane abbandonate su strade, marciapiedi, argini del fiume, terreni agricoli, nelle proprietà altrui e addirittura nei campi sportivi e ricreativi. Un malandazzo motivo di numerose lamentele e segnalazioni al Municipio, condite con polemiche che viaggiano inevitabilmente attraverso i canali social. L’Amministrazione si è attivata e si attiverà per cercare di arginare il problema ed eventualmente adottare misure contro i padroni che non osservano l’obbligo di raccolta e smaltimento dei bisogni dei fedeli amici a quattro zampe (così come del corretto smaltimento degli appositi sacchetti, troppo spesso abbandonati qua e là da proprietari di quadrupedi che se ne infischiano, dando prova di maleducazione e inciviltà).

Un malandazzo da correggere

Il fastidio è insomma crescente pure tra chi lavora sul territorio: dai viticoltori, agli utenti dei campi sportivi fino al personale comunale. Le deiezioni di animali su suolo pubblico sono proibite, come riporta un’ordinanza con precise norme da rispettare. È una questione di pubblico decoro, di salubrità del suolo pubblico oltre che uno spiacevole inconveniente per i pedoni. Messaggio chiaro, quello inviato ai proprietari di cani, come pure alle persone ‘temporaneamente’ incaricate della loro custodia. Va da sé che ai poveri animali non si può ordinare di trattenerla. Motivo per cui chi li porta a passeggio (tra l’altro i cani dovrebbero sempre essere tenuti al guinzaglio) deve essere munito, durante la permanenza del cane sul suolo pubblico, dell’idoneo sacchetto di plastica per la raccolta degli escrementi. Con l’obbligo di provvedere immediatamente alla pulizia e all’eliminazione dei bisognini abbandonati dall’animale. Regola chiara che vale anche all’interno di terreni agricoli, come nel caso dei vigneti presenti in buon numero soprattutto nelle campagne di Verscio e Cavigliano. Anche se il Comune è sprovvisto di una propria area dove far sgambare i cani (pure in questi spazi la rimozione delle deiezioni è comunque obbligatoria, per ovvie ragioni di igiene), i distributori di sacchetti e gli appositi cestini nel comprensorio non fanno difetto; il Municipio di Terre di Pedemonte chiede dunque maggior rispetto sia per gli spazi pubblici, sia per quelli privati.