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Quella Zona 30 che ‘ostacola’ i soccorsi

Un'interrogazione del Centro di Locarno chiede una riflessione urgente sulla limitazione della velocità nei pressi del Centro di pronto intervento

20 maggio 2025
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Una riflessione urgente sull’impatto operativo della Zona 30 recentemente istituita in via ai Saleggi, proprio all’altezza dell’accesso principale al Centro di Pronto Intervento (Cpi) di Locarno, che ospita polizia comunale, pompieri civici e servizio ambulanza (Salva). A chiederla al Municipio sono i consiglieri comunali del Centro (primi firmatari Giuseppe Abbatiello e Sašo Lazarov) attraverso un'interrogazione presentata "per tutelare l’efficienza dei servizi di emergenza". Secondo i rappresentanti del legislativo locarnese infatti se da un lato "l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale è del tutto condivisibile", dall'altro il limite di 30 km/h crea "difficoltà concrete agli autisti dei veicoli prioritari che devono partire in urgenza dal Cpi, nonché al personale di picchetto che si reca sul posto con veicoli privati per formare le squadre operative". In particolare, "i pompieri di picchetto arrivano al deposito come civili dai luoghi più disparati con i loro veicoli privati per ritrovarsi e prepararsi a procedere tempestivamente per gli interventi. In questo frangente sono obbligati a rispettare integralmente ogni limite di velocità imposto dalla legge, inclusi quelli introdotti dalla nuova Zona 30. Questo rallentamento può compromettere la prontezza nella costituzione della squadra e quindi la rapidità dell’intervento".

Inoltre, "pur esistendo margini di manovra per i mezzi in urgenza dotati di sirene e lampeggianti, non sembra chiaro fino a che punto gli autisti possano legalmente superare il limite senza esporsi a conseguenze personali anche in caso di collisioni o altro. In caso di dubbi, molti operatori tendono per prudenza a rispettare i limiti, anche a scapito della tempestività dell’intervento. Non è raro osservare veicoli in emergenza procedere a 30 km/h, pur dovendo raggiungere al più presto una persona in difficoltà, sofferente o addirittura in pericolo".

Per i firmatari "gli impegni e i rischi assunti ogni giorno da chi opera nei servizi di pronto intervento non dovrebbero essere ulteriormente aggravati da ostacoli evitabili, tanto più se legati a scelte che potrebbero essere riviste con un approccio equilibrato. Proporzionalità e buon senso dovrebbero guidare le politiche di sicurezza stradale, soprattutto in punti così strategici".

Di conseguenza, all'esecutivo locarnese si chiede se siano state effettuate valutazioni specifiche sull’impatto della nuova Zona 30 sui servizi d’urgenza, se i responsabili delle forze coinvolte siano stati consultati e se esistano direttive chiare per i conducenti dei veicoli prioritari. Si propone infine di rivedere il tracciato della Zona 30, spostandone l’inizio a valle del Cpi, così da conciliare le esigenze di sicurezza stradale con quelle operative dei soccorritori.