Il gruppo CentovalliViva prende posizione sulla pianificazione e le misure PALoc; il completamento della pista ciclopedonale previsto è stato modificato
Si pianifica e progetta una soluzione (PALoc 2) e poi la si dimentica e ‘stravolge’ (PALoc 4). Un modo di fare che il gruppo politico CentoValli Viva non condivide e che lo ha spinto a prendere, pubblicamente, posizione, con una lettera aperta inviata alla Cit (Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese), ai Municipi dei Comuni interessati (Centovalli, Terre di Pedemonte e Losone), al Dipartmento del territorio, all’Associazione traffico e ambiente e all’Uffiio federale dello sviluppo territoriale. Oggetto della contestazione, il mancato completamento del raccordo ciclopedonale che costeggia il fiume Melezza, in particolare del tratto tra Losone/Zandone e Golino. Un percorso molto apprezzato tutto l’anno dagli escursionisti, dagli sportivi e dai turisti.
Tutto ha inizio oltre 13 anni fa, quando nell’elaborazione del Piano d’agglomerato locarnese di seconda generazione (PALoc 2) si fa riferimento alla sistemazione del tracciato che da Ascona, via Losone, conduce a Golino, una delle frazioni del Comune di Centovalli che ha conosciuto un notevole sviluppo proprio nell’ultimo ventennio. Pista che presenta, oggi, un fondo non proprio regolare e in alcuni punti particolarmente scomodo per le bici; ma che, soprattutto, non va a collegarsi, in zona ponte di Golino, col tracciato delle Terre di Pedemonte, formando così una sorta di anello nel verde, sicuro perché lontano dalle strade cantonali trafficate. Tracciato monco, dunque. Per favorire la mobilità lenta, sia essa pendolare/scolastica, sia essa destinata allo svago, la soluzione che era stata ipotizzata allora era la costruzione di una passerella per bici e pedoni che corresse parallela al ponte di Golino sulla Melezza, ricalcando la posizione del vecchio ponte crollato. Opera che avrebbe dovuto essere accompagnata (soluzione anche questa ipotizzata e della quale abbiamo più volte riferito) dalla correzione della rampa che dal livello dell’argine porta al piano della strada cantonale, in zona strettoia di Golino (come pure della sistemazione della parte scoscesa in zona Zandone, sul percorso che porta alla passerella di Tegna). Ora, ad anni di distanza, nulla è cambiato. CentovalliViva rileva come “il completamento dell’anello permetterebbe una chiara funzione utilitaria per gli spostamenti quotidiani, allacciando in sicurezza località e attrattori (impieghi, scuole e commerci)”.
A scombussolare le carte ci hanno pensato, però, due schede contenute nel PALoc 5, nelle quali sbuca una nuova proposta: il ponte ciclopedonale (che risponderà anche alle esigenze delle aziende idriche capeggiate dalla Lea) che attraverserà il fiume grossomodo all’altezza del Camping Melezza, portando gli utenti sull’argine in territorio di Verscio. Operazione che permetterà di implementare anche gli spostamenti dei dipendenti dell’area industriale dello Zandone (tempistica 2028-2031). Quindi molto più a valle rispetto all’abitato di Golino. “Ma come? È dal 2011 ch si parla della necessità di collegare adeguatamente Losone-Zandone e Golino e ora viene pubblicata una scheda per un collegamento da realizzare tra il 2028 e il 2031? Ma è possibile che per collegare adeguatamente Losone con l’area dello Zandone non sia possibile trovare un accordo con il Golf club Losone per sfruttare la strada esistente che lo attraversa sul lato meridionale(via Carlescia)?”, chiedono i firmatari. Se questa soluzione contenuta nel PALoc 5 verrà realizzata, l’anello ciclopedonale, in pratica, si chiuderà a Verscio escludendo la parte più a monte da ogni discorso, precludendone lo sviluppo in territorio di Centovalli (l’abitato di Golino si trova ben più a ovest). CentovalliViva, pronta a dar battaglia, teme che questa soluzione non tenga conto degli interessi dei suoi concittadini, che tra le altre cose attendono ancora l’introduzione dell’orario cadenzato della Centovallina e il miglioramento dei collegamenti tramite bus tra Golino e l’agglomerato locarnese (attualmente la cadenza è di un bus ogni due ore). Diverse le domande formulate nella lettera alla Cit, volte a conoscere le ragioni di questi ritardi, la progettazione, le competenze e i cambiamenti in corso d’opera introdotti a livello di progettazione.
È intanto stata pubblicata all’albo comunale la domanda di costruzione per la funivia Verdasio-Rasa, il primo dei due impianti via fune (il secondo è quello di Intragna-Pila-Costa) oggetto di un sostanzioso progetto di ammodernamento (credito di 11,7 milioni di franchi votato, nel 2017, dal Parlamento ticinese). Istante dell’opera è il Comune di Centovalli, mentre della sua esecuzione si occupa, come noto, il Cantone, che ne ha rivisto radicalmente l’elaborato iniziale. I termini per eventuali opposizioni scadranno il 13 giugno.