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Mappo-Morettina chiusa, traffico in tilt: altro che manovra da manuale

In poco più di un mese due volte il locarnese è stato paralizzato dall’inagibilità della galleria, in barba alle misure di gestione straordinarie

11 luglio 2025
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Mercoledì 28 maggio e lunedì 7 luglio (2025). Sono solo le ultime due occasioni in ordine di tempo nelle quali un problema all’interno della Mappo-Morettina ha letteralmente paralizzato il traffico nel Locarnese. Nel primo caso, causato da un veicolo in avaria, la problematica è stata risolta in poco meno di un’ora, anche se per un ritorno alla normalità viaria c’è voluto più tempo. Almeno due sono invece state le ore di chiusura della galleria lunedì scorso, quando un veicolo ha preso fuoco all’interno del tunnel, anche in questo caso senza fortunatamente causare feriti. Due ore (e più) durante le quali chi voleva entrare o uscire da Locarno, così come attraversare la città, ha dovuto armarsi di infinita pazienza, con i serpentoni di automobili che dall’imbocco della galleria a Mappo sono arrivati ben oltre l’aeroporto di Magadino, così come dall’altro lato la colonna di chi voleva (doveva) entrare in città o spostarsi verso Bellinzona si è snodata fino ad Ascona e dintorni. Per non parlare delle strade secondarie, a loro volta intasate da chi cercava una via alternativa che in sostanza non c’era.

Dallo studio un prontuario con diversi gradi di intervento

Un problema noto, quello delle estremamente limitate capacità delle strade locarnesi (in particolare in caso di emergenza), che ha spinto il Dipartimento del territorio (Dt), con il supporto della Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese (Cit), a promuovere uno studio specifico volto a definire proprio le modalità di gestione del traffico in caso di chiusure parziali o totali della galleria. Approfondimento effettuato da un apposito gruppo di lavoro – coinvolti il Servizio gestione eventi stradali del Dt, rappresentanti dei Comuni interessati, le Polizie cantonale e comunali – e da uno studio di mobilità, e dal quale è scaturito un manuale d’intervento, consegnato ufficialmente nel luglio 2021 agli enti interessati con l’obiettivo di assicurare una risposta coordinata e l’attivazione tempestiva delle misure previste in caso di necessità.

Queste ultime a dipendenza dei flussi di traffico e della gravità dell’evento (la durata prospettata della chiusura del tunnel). Si parte dal grado 0 (sotto i 60 minuti) che prevede una gestione minima del traffico, con la segnalazione della chiusura della galleria ad esempio attraverso i pannelli informativi posti in zone avanzate (Moscia, rotonda San Materno Ascona, rotonda ponte Maggia Losone, Tenero, Locarno aeroporto e rotonda Riazzino); fino ad arrivare al grado due, in caso di traffico molto intenso ed evento grave (oltre le tre ore di chiusura), situazione in cui è prevista ad esempio la gestione “manuale” con agenti nei punti di maggior criticità come intersezioni e passaggi pedonali, dando priorità al flusso di attraversamento lungo l’asse stradale principale individuato quale percorso alternativo alla galleria. Tutto questo per cercare di far defluire maggiormente il traffico e mitigare così l’impatto sulla viabilità locale e regionale.

Interrogazione e risposte negate

Un meccanismo che sarebbe dovuto scattare anche in occasione dei due episodi citati: nel primo caso, essendo secondo nostre informazioni l’intervento durato “solo” 55 minuti, magari al livello minimo, ma nel secondo, lunedì scorso, le condizioni di traffico intenso (poco dopo le 16.30, orario di punta) ed evento grave (veicolo che brucia e galleria invasa da un fumo nero, con persone evacuate nei cunicoli di emergenza e chiusura di oltre due ore) erano indubbiamente date. Sempre secondo nostre informazioni e dalle testimonianze raccolte, delle misure di “grado 2” sulle strade non sembrano essersene però viste e addirittura gli schermi preposti a informare tempestivamente dell’inagibilità improvvisa della Mappo-Morettina, avrebbero continuato a mostrare le indicazioni relative alle previste chiusure notturne.

Per ottenere chiarimenti e informazioni in merito, abbiamo contattato la Polizia cantonale, responsabile di decidere se e quali misure adottare in caso di emergenza, ma ci è stato risposto che non rilascerà informazioni in quanto “è attualmente pendente un’interrogazione al Consiglio di Stato”. L’atto parlamentare presentato a inizio giugno dal granconsigliere del Centro Paolo Caroni (tra l’altro ex presidente proprio della Cit, che ha finanziato lo studio costato circa 26mila franchi) si riferisce però nello specifico ai fatti del 28 maggio, mentre noi abbiamo chiesto informazioni relative anche all’ultimo episodio e più in generale sulla (non) applicazione del manuale di intervento in questi anni (abbiamo inutilmente fatto notare).

Fornera (Cit): ‘Auspichiamo che le misure studiate vengano implementate’

«La gestione del traffico in caso di chiusura della Mappo-Morettina è un tema ricorrente da quando sono membro della Cit, quindi almeno da 12 anni – afferma Fausto Fornera, vicesindaco di Losone e uno dei tre componenti dell’ufficio presidenziale della Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (gli altri sono il sindaco di Locarno Nicola Pini, che ne è il presidente, e la municipale di Minusio Francesca Guscetti) –. Siamo tutti coscienti che la chiusura della galleria comporta inevitabilmente dei disagi e il manuale d’intervento non è certo una bacchetta magica in grado di eliminarli totalmente, ma contiene tutta una serie di misure per limitarli. Ora bisogna capire se e come venga utilizzato. Non sembra essere stato il caso in occasione dell’auto bruciata nella galleria a inizio settimana. Da quel che mi risulta, prima d’ora non si erano presentati eventi in cui mettere in atto le misure più incisive contenute nel manuale realizzato nel 2021. Il tema è evidentemente prioritario per noi come Cit, tanto che avevamo commissionato e pagato lo studio. E auspichiamo che il manuale d’intervento possa rivelarsi concretamente utile (e utilizzato) nella gestione delle emergenze e nella mitigazione degli effetti negativi sulla viabilità».