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Statale 34, 200 giorni per la nuova paramassi

Nei primi giorni di ottobre inizieranno i lavori per la realizzazione di una galleria paramassi lungo la statale 34 tra Cannero e Cannobio (in territorio di quest’ultimo comune), intervento finale di quelli eseguiti in seguito alla frana del 2017 costata la vita a un 68enne motociclista ticinese. Per la messa in sicurezza dell’ultimo tratto della litoranea occidentale del Verbano, a ridosso della dogana di Zenna, sono stati stanziati 25 milioni di euro. I lavori dureranno 200 giorni: la statale chiuderà di notte, dalle 22 alle 6, mentre durante il giorno è previsto il senso unico alternato, con la presenza di moviere, per cercare di limitare i disagi dei frontalieri e di chi percorre la strada. Lo si è appreso lo scorso venerdì in prefettura a Verbania, nel corso di un incontro che è servito a illustrare il cantiere e le sue tempistiche. All’incontro erano presenti tutti i sindaci dei comuni del Vco, in cui risiedono migliaia di frontalieri, e i rappresentanti di Vco Trasporti, Navigazione Lago Maggiore, forze dell’ordine e Croce Rossa. L’obiettivo è ridurre al minimo i disagi al traffico di chi varca il confine per lavoro, studenti, turisti, commercianti e per coloro che da Cannobio si spostano verso Verbania. Per impattare il meno possibile in fase di cantiere, la scelta è caduta su una galleria paramassi prefabbricata, realizzata in azienda e poi posata in loco. Per i frontalieri che effettuano turni notturni saranno assicurati collegamenti via lago. Di notte lungo la statale 34 potranno passare solo i mezzi di soccorso. «Si tratta di un sacrificio con oltre 200 giorni di cantiere – ha commentato il sindaco di Cannobio Gianmaria Minazzi – ma lavoreremo per recare il minor disagio possibile, ad esempio se necessario ricavando parcheggi per chi si deve spostare da una parte all’altra dell’interruzione». I lavori per la messa in sicurezza della statale 34 sono iniziati nel 2020: un percorso lungo, spesso accidentato, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Una settantina di interventi costati un’ottantina di milioni di euro. M.M.