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‘Sottomessi a nessuno, nemmeno a chi si crede potere forte’

La replica del sindaco di Locarno Nicola Pini al ricorrente che blocca ogni decisione municipale sui concerti dal 2027 al '31

Il sindaco di Locarno Nicola Pini (a destra) con il patron di ‘Moon&Stars’ Dani Büchi
(Ti-Press)
29 luglio 2025
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Sindaco Nicola Pini, il ricorrente che blocca ogni vostra decisione sull’attribuzione dei concerti per il periodo 2027-’31 non è stato tenero. Sostiene che “il Municipio, nei fatti, si mostra remissivo di fronte a investitori d’Oltralpe ai quali consegna le chiavi della città nel periodo più importante dal punto di vista turistico”.

Qui è necessaria una premessa: non voglio entrare nel merito del ricorso perché rispetto la volontà di anonimato del ricorrente, anche se basterebbe leggere le condizioni della licenza edilizia per rendersi conto come mai la questione del perimetro è, dal suo punto di vista, così importante. Tengo comunque a ribadire che la mia porta è sempre aperta per una discussione faccia a faccia, e che sono a disposizione anche per un confronto pubblico.

Ciò premesso?

Vorrei approfondire alcuni elementi di pubblico interesse, iniziando dai criteri di assegnazione indicati nella richiesta di manifestazione di interesse. Non è vero che non ne abbiamo messi; anzi, e basta andare a rivederli. Il primo riguarda le competenze organizzative dell’imprenditore; poi viene richiesto un programma quadro (genere e numero di concerti, profilo degli artisti, animazioni collaterali, tipologia della ristorazione ecc.); si prosegue con il tema della promozione dell’immagine della Città a livello nazionale e internazionale. Vi sono, continuando, altri quattro punti che il Municipio ha fissato con grande attenzione – benché non fosse obbligato a farlo – sulla base del dibattito pubblico degli ultimi anni. Il primo parla di “intensità e qualità dell’occupazione di suolo pubblico mediante infrastrutture fisse e mobili”; il secondo di “inconvenienti derivanti ai residenti e ai commercianti della Piazza e di eventuali altri luoghi utilizzati”; il terzo dell’organizzazione logistica (tempistica di montaggio e smontaggio, smaltimento rifiuti, servizi igienici, ecc.); e il quarto di “coinvolgimento della popolazione residente e dell’economia locale (alberghi, esercizi pubblici, commerci ecc.)”. Elementi importanti, e molto sentiti, di cui terremo conto al momento della decisione, che però ora non possiamo prendere a causa del ricorso e del suo effetto sospensivo.

Quindi?

Quindi – anche tenendo conto degli ulteriori due criteri non ancora citati, ovvero la solidità finanziaria (documentata e verificabile) e la qualità generale della proposta – non è assolutamente vero che mancano dei criteri. Anzi, sono numerosi e parlano chiaro. Ciò dimostra che non è affatto una cambiale in bianco, quella che verrà consegnata a chi si assumerà l’impegno di organizzare concerti ed eventi estivi a Locarno dal 2027 al ’31. In questo senso va sottolineato che abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sul tema dell’impatto della manifestazione sull’utilizzo dello spazio pubblico come intensità e qualità, nonché sulla questione dei disagi, che dovranno essere ridotti al minimo per la nostra popolazione. E non è finita qui, perché le proposte devono presentare i concetti dei concerti (genere e target); di promozione a livello svizzero e internazionale; di eventuali manifestazioni collaterali dentro e fuori Piazza Grande. Sono inoltre stati richiesti concetti di mobilità, sicurezza, igiene e riduzione dell’impatto ambientale, nonché il piano delle infrastrutture fisse e mobili. La tassa d’uso è fissata a 60mila franchi, più 6’000 per ogni singola serata di concerto. Non va dimenticato che non eravamo tenuti a fare un concorso pubblico; la manifestazione di interesse è stata voluta per accogliere ulteriori proposte che potessero permettere al Municipio di scegliere quella migliore. E questo secondo precisi criteri, e senza garantire, né regalare, nulla a nessuno. Altro che remissivi.

Rimane il fatto che nel bando non vengono definiti né il perimetro esatto – si parla di uso accresciuto per Piazza Grande “ed eventuali ulteriori spazi pubblici richiesti (Largo Zorzi, Magnolia, Città Vecchia e Rotonda)” – né le date, situate “di principio durante la prima parte del mese di luglio, oppure ad agosto, dopo la conclusione del Locarno Film Festival”.

Certo, vedo l’obiezione, ma è stata una scelta consapevole e ponderata. Tale margine, che verrà poi concretizzato e stabilito definitivamente nella decisione di aggiudicazione, è stato voluto allo scopo di raccogliere quante più proposte possibile e scegliere la migliore per Locarno. La Città merita un Municipio che consideri tutti gli scenari e poi decida con trasparenza e senso di responsabilità, non uno che si imbrigli da solo dal principio. In quest’ottica, il perimetro di suolo pubblico assegnabile è stato definito nel suo limite massimo, mentre con l’aggiudicazione il Municipio deciderà il perimetro esatto degli spazi concessi. Con una certezza: la Piazza Grande appartiene solo alla sua popolazione, e così resterà, perché è e deve rimanere un bene collettivo.

Il ricorrente ha addirittura parlato di una “sottomissione” della Città rispetto ad attori economici forti come gli organizzatori confederati dei grandi eventi; una sottomissione che secondo lui “risulta evidente nella mancanza volontaria di regole precise”.

Ma per favore. Il Municipio non è sottomesso a “Moon&Stars”, né agli organizzatori di qualsiasi altra manifestazione. Ma non lo è nemmeno a chi si crede “potere forte” e pretende di governare nell’ombra per il suo tornaconto. Come Città teniamo tantissimo alle nostre piccole e grandi manifestazioni e cerchiamo di fare il possibile per permettere loro di svolgersi e brillare, localmente o internazionalmente. Questo perché sono positive, e non solo economicamente, ma anche come aggregazione sociale, apertura, vitalità, riflessione, scambio, allegria, visione di Locarno che va oltre i propri confini. Ciononostante, o al di là di questi aspetti fondamentali e della necessità di una stretta collaborazione, facciamo rispettare le regole senza mai dimenticare le esigenze della cittadinanza e delle attività economiche locali. Ho ormai capito che al Municipio tocca spesso un ruolo antipatico: agli occhi dei promotori di grandi eventi risultiamo essere troppo garantisti ed esigenti sugli orari o sulla dotazione di parcheggi pubblici richiesti ma non concessi, oppure ancora veniamo considerati assillanti nel quotidiano riguardo a eventuali lamentele o problemi riscontrati; nello stesso tempo, secondo alcuni siamo invece troppo permissivi. La verità è che a Locarno vogliamo fare una politica dell’equilibrio e forse questa è anche una nuova concretizzazione dello spirito di Locarno, che consiste nel cercare di capire l’altro per superare le divergenze ed elaborare un progetto comune di Città. Una Città per tutti. Ho quindi maturato l’idea che faccia parte del ruolo questa convivenza con prospettive diverse, ognuna delle quali si sente svantaggiata. L’importante è non perdere di vista il quadro generale, che rimane costruttivo e positivo, trasparente e corretto. Per questo ho sempre scelto di ringraziare le moltissime persone e attività che, pur vivendo qualche disagio, spingono per una Locarno viva, e non una Locarno morta.