Al via martedì 19 agosto il processo per l'alterco scoppiato lo scorso novembre. L'accusa più grave: tentato omicidio
Approderà al Tribunale penale cantonale domani, martedì 19 agosto, la lite avvenuta lo scorso novembre a Losone all'interno di una abitazione. L'imputato 46enne dovrà rispondere di ripetuto tentato omicidio intenzionale o, in via subordinata, di ripetute lesioni gravi tentate, o (in via ancor più subordinata) lesioni semplici qualificate, poiché commesse con oggetto pericoloso.
A presiedere le Assise criminali di Locarno, che si riuniranno nell'aula al pianterreno del palazzo di giustizia a Lugano, sarà il giudice Curzio Guscetti (giudici a latere: Luca Zorzi e Giovanna Canepa Meuli). Sosterrà l'accusa la procuratrice pubblica Chiara Buzzi, mentre al banco della difesa ci sarà l'avvocato Stefano Stillitano.
I fatti, lo ricordiamo, risalgono al 10 novembre 2024. L'uomo, un cittadino svizzero residente nel Locarnese, al termine di una discussione avvenuta in ambito familiare in un'abitazione di un quartiere residenziale di Losone, aveva aggredito il padre 76enne con una serie di pugni e successivamente aveva ferito con un'arma da taglio la madre di 77 anni. Entrambe le vittime avevano riportato lesioni di una gravità tale da richiedere il loro trasporto in ospedale; nessuno dei due, fortunatamente, si è trovato in pericolo di morte.
L’allarme era scattato quando il 76enne, pur se reduce dalle botte ricevute, era riuscito ad avvertire i vicini. Sul posto era intervenuta la Polizia comunale di Ascona, che aveva fermato l'allora 45enne prima di consegnarlo alla Polcantonale, che a sua volta ne aveva disposto l’arresto. In chiaro stato confusionale, l’uomo in quel frangente era stato dichiarato non carcerabile e per questo ricoverato dapprima all'ospedale regionale La Carità di Locarno e, in seguito, alla Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio.