Dopo che la prima autorizzazione non ha dato frutti e che gli assalti al bestiame da reddito sono proseguiti, il governo concede ulteriore tempo
Potrà ancora essere abbattuto il lupo della Vallemaggia. L'autorizzazione a tale scopo era stata rilasciata dal Consiglio di Stato lo scorso 18 giugno e aveva una durata di 60 giorni. Per ora, tuttavia, l'animale ricercato è riuscito a farla franca e rimane uccel di bosco. Peggio ancora, non ha perso il vizio, visto che, come ricorda il governo, ha continuato a perpetrare attacchi a capre e pecore al pascolo sulle montagne. Attitudine che gli è, di fatto, valsa la condanna a morte.
Tirano un sospiro di sollievo alpigiani, allevatori di bestiame da reddito e patriziati, che in queste ultime settimane, anche in maniera originale, si sono impegnati per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla necessità di un intervento drastico. Naturalmente la decisione di prolungare la scadenza dei 60 giorni è frutto di attente valutazioni da parte dei guardiacaccia del Dipartimento del territorio. In particolare, si legge, “il 18 giugno 2025 è stato emesso dallo scrivente Consiglio un ordine di abbattimento per lupo singolo della durata di 60 giorni, valido dal 23 giugno 2025 fino al 21 agosto 2025, e che nel periodo della sua validità non è stato portato a termine alcun abbattimento (...) Proprio per questa ragione il prolungamento dell’autorizzazione dovrà servire a prevenire altri danni, ed è limitata a una durata di ulteriori 60 giorni. L'area all'interno della quale il predatore potrà essere abbattuto deve corrispondere al perimetro di pascolo del bestiame finito sotto attacco.
Il CdS ricorda che in data 11 luglio, nel Comune di Lavizzara, in zona Alpe Sovenat, è stata accertata un'ulteriore predazione che “giustifica anch’essa una entrata in materia di un abbattimento di un singolo lupo responsabile di danni rilevanti ad animali da reddito, in quanto sono state rinvenute le carcasse di almeno 6 ovini, valutati dall’Ufficio della consulenza agricola come non proteggibili e le valutazioni del guardacaccia intervenuto sul posto concludono che l’attacco è attribuibile a un lupo”.
L’abbattimento selettivo di questo carismatico animale verrà eseguito dalla Polizia della caccia, la quale potrà valutare un'eventuale collaborazione con i cacciatori adeguatamente istruiti. Contro la decisione del governo ticinese è data, come sempre, facoltà di ricorso al Tribunale cantonale amministrativo entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul Foglio ufficiale. L’eventuale ricorso non ha comunque effetto sospensivo.