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La cima del Basodino riavrà la sua croce: l'impegno dei soci del Cas

Dopo il becero atto vandalico di alcune settimane fa e le reazioni di condanna nel mondo dell'alpinismo ticinese, il simbolo della vetta verrà ricollocato

In sintesi:
  • Alcuni soci del Cas Locarno si sono attivati e intendono rimediare al danno
  • Resta incomprensibile il movente del gesto, ma ci sono dei precedenti in Piemonte
26 agosto 2025
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Un atto spregevole, compiuto da mani ignote, che hanno distrutto due simboli dell’alpinismo in tutto il mondo: la croce commemorativa posta sulla sommità (come pure quella situata a pochi metri di distanza) e il libro con le firme di chi, su quella cima, è passato e ha voluto lasciare un ricordo di quei momenti per sé significativi. Se difficilmente il o i colpevoli del vile gesto potranno essere identificati e chiamati a rendere conto del loro agire (è comunque stata sporta denuncia contro ignoti presso la Polizia del capoluogo valmaggese), meno difficilmente si potrà porre rimedio al danno perpetrato sulla cima del Basodino nelle scorse settimane.

Ai 3’272 metri della cima (la seconda per altezza del Ticino), come riferito da Tio, non è rimasto più nulla. La croce in ferro è stata sradicata e gettata a valle; sorte analoga è toccata pure alla piccola statua della Madonna, spaccata via dal suo piedistallo, e al diario di montagna fatto a brandelli. Difficile immaginare si sia trattato di un vandalismo a sfondo religioso (attacco contro la chiesa e i suoi simboli). E neppure di una semplice ragazzata, bensì di un affronto alla memoria condivisa, poiché questi sono simboli di storie di fatica, di sacrificio, dell’amore per la montagna. Fa male sapere che alcune persone possano essere così disturbate da abbattere una croce in cima a una montagna.

Gesto replicato su altre cime piemontesi

C’è chi, tra i frequentatori della montagna della regione, sospetta che dietro il vile gesto ci possano essere vecchi rancori mai sopiti, tra membri delle comunità di montagna dell’Alta Vallemaggia e della Formazza (la vetta del Basodino è lo spartiacque tra le due regioni); ma si tratta, ovviamente, di semplici ipotesi. Altri – come i media italiani – accostano, invece, l’accaduto ai precedenti danneggiamenti avvenuti in Valsesia e nel Biellese, dove da più parti erano stati presi di mira croci, libri di vetta, lapidi commemorative e piccole statue del Cristo e della Madonna. Incomprensibili le ragioni alla base di questa scia di gesti che feriscono un ambiente – quello dell’alta montagna – che dovrebbe essere sufficientemente lontano dalle miserie e dalla stupidità umana.

Il ripristino prima dell’arrivo della stagione fredda

Di certo si sa che, entro la fine della stagione autunnale, una croce lassù ritornerà. E con essa anche il libro/diario per i visitatori. A volerla a tutti i costi sono tre soci del Club alpino svizzero sezione di Locarno che hanno preso a cuore la tematica. «Siccome quanto accaduto ha sollevato vive reazioni, sdegno e voglia di ripristinare le cose – spiegano a laRegione gli interessati – ci siamo attivati e, d’intesa con il presidente del Cas e il Comitato, abbiamo deciso di riportare, in vetta, una nuova croce e il diario. Abbiamo incaricato un fabbro di Losone di costruirne una, alta circa un metro, che riposizioneremo dunque lassù, portandola sulla cima a spalla. E con essa anche una scatola in acciaio all’interno della quale sistemare il libro di vetta. Dovremo capire come impedire che possa essere di nuovo oggetto di vandalismi. Forse chiuso a chiave nel piccolo box e quest’ultima da richiedere ai due capannari (parte svizzera e parte italiana). L’idea è di organizzare una breve cerimonia di benedizione della croce direttamente alla Capanna Basodino, prima di issarla sulla vetta, dove è sempre stata in passato». Concludiamo segnalando che sul sito www.caslocarno non appena possibile verrà comunicata la data esatta dell’evento.