laR+ Terre di Pedemonte

Rumore e vibrazioni, i nuovi treni delle Fart finiscono nel mirino

La protesta dei residenti del quartiere Bairone per l'inquinamento acustico e le scosse prodotti dai convogli di recente introduzione. Le Fart rassicurano

3 settembre 2025
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Sono stati presentati come più moderni, silenziosi e sostenibili al momento della loro messa in servizio, sulla linea ferroviaria della Centovallina. Stiamo parlando dei nuovi ed eleganti treni regionali delle Fart, prodotti dalla nota ditta Stadler. Ma, a guardar bene, in termini di rumorosità, le cose non starebbero proprio così. La conferma arriva in particolare dalle segnalazioni di famiglie residenti nel quartiere Bairone, tra gli abitati di Tegna e Verscio, le cui abitazioni si trovano a confine con la linea ferroviaria. Domiciliati che si sono lamentati scrivendo al Municipio delle Terre di Pedemonte e all’azienda di trasporto pubblico locarnese per segnalare la fastidiosa anomalia e chiedere una soluzione al problema. Le Fart, preso nota, hanno incaricato una ditta specializzata, che ha posato dei fonometri nelle abitazioni. Risultato delle perizie: i nuovi treni al loro passaggio producono un numero di decibel superiori e anche a livello di vibrazioni prodotte, non ci siamo. «Già in passato, prima dell’arrivo dei nuovi convogli, la situazione non era delle più ‘tranquille’ per noi che abitiamo qui – spiega un residente –. In particolare per chi ha la proprietà proprio lungo l’asse ferroviario, i treni di fabbricazione italiana in dotazione alle Ssif (treni del ‘feuillage’ o panoramici, che dir si voglia) producevano parecchio baccano e forti vibrazioni. In casa a ogni passaggio dei convogli tremava tutto. La precedente segnalazione (parlo di qualche anno fa) aveva portato la Ssif all’adozione di accorgimenti strutturali ai loro elettrotreni. La situazione era molto migliorata in seguito. Ora, però, il problema si è riacutizzato proprio con i nuovi convogli delle Fart, ritenuti essere più silenziosi dei modelli precedenti. La perizia ha evidenziato che così non è! Anzi, i modelli precedenti, in fase di dismissione, fanno meno baccano e producevano meno vibrazioni dei moderni». Un problema, quello dei decibel e delle vibrazioni, che inizia di buon ora la mattina e termina con l’ultima corsa e che è in parte riconducibile anche all’infrastruttura ferroviaria, in particolare ai binari e alle traversine. E che arrischia di acutizzarsi in futuro, con l’introduzione del cadenzato alla mezz’ora tra Locarno e Camedo, che comporterà un numero maggiore di passaggi di treni. «Come residenti speriamo vivamente che si arrivi a una soluzione prima di tale scadenza. In caso contrario ci riserveremo il diritto di inoltrare opposizione alla procedura».

Anche se i limiti di legge vigenti non vengono oltrepassati, chi abita a pochi metri dalla ferrovia, separato magari solo da una siepe, chiede la fine di questi disagi per riportare la convivenza con i treni entro una soglia di accettabilità.

‘Nessuna conseguenza sugli edifici, si monitora la situazione’

Le Fart, da noi contattate, affermano di aver preso molto seriamente le segnalazioni ricevute da alcuni residenti di Tegna in merito a vibrazioni e rumori al passaggio dei treni. Per questa ragione, confermano, è stato incaricato uno studio indipendente di svolgere una campagna di misurazioni approfondite presso alcuni edifici.

L’analisi, condotta di recente, ha permesso di escludere qualsiasi rischio di danni strutturali agli immobili: i valori delle vibrazioni registrati risultano infatti ampiamente inferiori ai limiti fissati dalla normativa svizzera. È emerso che, in un edificio specifico, le vibrazioni vengono percepite in modo più marcato a causa di un effetto di risonanza legato alle caratteristiche costruttive delle solette in legno. Lo studio ha inoltre evidenziato come i treni panoramici Ssif, pur transitando in numero molto limitato, generino vibrazioni più elevate rispetto ad altri convogli. In ogni caso, anche considerando il livello più alto emesso, questo valore resta quasi di un fattore 10 volte più basso del limite fissato dalla relativa normativa. Anche per quanto concerne i rumori, i livelli di emissione rilevati rispettano i valori di riferimento normativi e sono di qualche decibel inferiori alle emissioni dell’attuale flotta in dismissione.

«Queste verifiche – spiega la portavoce delle Fart, Cecilia Brenni – ci hanno rassicurati sul fatto che non vi siano conseguenze strutturali per gli edifici. Allo stesso tempo ci hanno aiutati a capire meglio la natura del fenomeno, che in certi casi può risultare più percepibile a seconda delle caratteristiche delle abitazioni. Comprendiamo bene il disagio che questo può comportare per chi vive nelle vicinanze e continueremo a monitorare attentamente la situazione. In occasione dei prossimi rinnovi dell’armamento ferroviario valuteremo insieme ai nostri specialisti possibili soluzioni tecniche che possano ridurre ulteriormente l’impatto».