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Caserma dei pompieri, una controproposta frena la realizzazione

Quattro consiglieri presentano un progetto alternativo al capannone del Bvb di Berna; il Municipio, che vuole la condivisione, ritira il messaggio

6 settembre 2025
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Caserma dei pompieri della Lavizzara, non c’è ancora l’attesa fumata bianca. L’apposita seduta di Consiglio comunale dedicata, esclusivamente, al credito per la realizzazione di una nuova caserma dei pompieri con magazzini comunali e spazi a uso artigianale giovedì sera, a Prato Sornico, non ha infatti permesso di giungere a una decisione. Sì perché alla proposta del Muncipio è stata contrapposta, a due giorni dalla seduta, un’alternativa (sotto forma di emendamento) firmata da 4 consiglieri comunali (relatore, Mattia Tormen e i colleghi Marzio Demartini, Serena e Geo Nussbaumer), che ha scombussolato un tantino le carte visto che non è stata debitamente valutata dalle commissioni. Ma andiamo con ordine. Sul tavolo, come noto, l’esecutivo ha posto il messaggio con la richiesta di 1,38 milioni di franchi per la realizzazione della caserma con elementi Re-use della Beachvolleyhalle di Berna. Struttura della quale abbiamo ampiamente riferito negli scorsi mesi, destinata a sostituire la vecchia caserma finita sott’acqua durante la terribile alluvione del giugno 2024 e non più utilizzabile a tale scopo.

Nel suo intervento in entrata, il presidente del legislativo Matteo Losa si è sentito in dovere di sottolineare un aspetto importante: “Una volta che il messaggio municipale è stato scritto e le commissioni si sono già espresse, non è opportuno introdurre nuove argomentazioni fondamentali a pochi giorni dalla seduta. Questo rischia infatti di creare incertezza nei consiglieri e di compromettere la serenità del voto. Il mio compito è garantire che il Consiglio possa deliberare su atti completi e corretti”.

La commissione della gestione ha espresso parere favorevole; l’edilizia, pur condividendo i contenuti, ha tuttavia suggerito dei ritocchi esterni all’involucro tramite elementi nuovi.

Nuova ubicazione, costi inferiori e struttura nuova

La controproposta verte essenzialmente sulla scelta di una nuova ubicazione della struttura (in una zona ritenuta meno esposta ai rischi ambientali) e presenta, quale atout, i minori costi (legati non solo al trasporto dal Canton Berna alla Lavizzara, bensì anche del capannone di pari caratteristiche proposto). Se nel caso del messaggio municipale si parla di 712mila franchi (smontaggio, trasporto e rimontaggio dell’infrastruttura), nella controproposta tale cifra si attesta sui 454mila franchi, oltrettutto per una tensostruttura leggermente più grande e nuova di pacca).

Ma, come detto, i firmatari del controprogetto sono dell’avviso che anche l’ubicazione suggerita dal Municipio (già preavvisata favorevolmente dall’Ufficio domande di costruzione del Dipartimento del territorio, ndr.) non sia affatto idonea, perché in una zona esposta a pericoli naturali: “Il sito di Peccia presenta forti criticità – annotano – in loco sono stati registrati eventi naturali rilevanti dal 1570. Rappresentano un rischio per una struttura come una caserma dei pompieri (...). Al di sopra del villaggio di Peccia è presente un’enorme massa, in movimento da mezzo millennio”. Sempre secondo gli interessati, “è stata inoltre ignorata la possibilità, per quanto poco probabile, che in futuro vi possa essere un cambio di normativa riguardante l’organizzazione dei pompieri di categoria C che imponga un picchetto in centrale. Se così fosse, in pratica, “la nuova caserma a Peccia sarebbe del tutto inattuale, essendoci un divieto di pernottamento nel comparto industriale di Peccia”.

Non è tutto, perché – si legge nel documento - “l’attuale progetto municipale presenta troppi vincoli e troppi compromessi, considerando che si tratta della realizzazione di una nuova struttura. Tali evidenze rendono inaccettabile la costruzione della nuova sede dei pompieri a Peccia”.

I vantaggi di realizzarla a Sornico

La proposta alternativa prevede, dunque, un trasloco della prevista caserma a Sornico, proprio laddove durante l’emergenza maltempo è stato installato il posto comando. A Pr il fondo è vincolato a strutture d’interesse comunale. Tra i vantaggi citati, anche la vicinanza con la sede scolastica e la possibilità futura di allacciare la struttura alla rete del teleriscaldamento. Anche la ricostruzione della pista di ghiaccio nelle vicinanze, attualmente oggetto di approfondimento, non verrebbe penalizzata dall’ingombro della caserma-magazzino. Unico punto dolente della proposta alternativa, in caso di chiamata alle urne, la tempistica: i 4 firmatari ammettono che potrà essere operativa entro la metà del 2027, se non vi saranno intoppi di vario genere (mentre la proposta municipale sarebbe realizzabile da subito). In attesa della sua realizzazione, i pompieri della Lavizzara dovranno far capo a una sistemazione provvisoria. Il prezzo da pagare per avere, citiamo, “una soluzione sicura, definitiva e funzionale”, con un minor costo stimato in 252mila franchi in un momento in cui le casse del Comune sono in grosse difficoltà. A quest’ultimo rimarrebbero accollati circa 130mila franchi di spesa.

L’Esecutivo, che ha ribadito la necessità di arrivare a una soluzione condivisa, avrà ora il compito di ritoccare alcuni aspetti del progetto in tempi relativamente brevi, così da poter avviare al più presto l’edificazione della nuova caserma. Nel frattempo i militi continueranno a far capo a una sistemazione in spazi privati per la quale il Comune versa un affitto.