Locarnese

I sindaci del Locarnese: ‘Votare tre no, a rischio la capacità finanziaria dei nostri Comuni’

Il Cisl si esprime sui tre oggetti in votazione il prossimo 28 settembre, chiedendo periodi transitori, realismo e dialogo in caso di approvazione

10 settembre 2025
|

In caso di approvazione dei tre oggetti in votazione il prossimo 28 settembre, ci sarebbero gravi conseguenze finanziarie per i Comuni ticinesi. A lanciare l'ennesimo allarme stavolta sono i sindaci del Locarnese attraverso il loro Convivio intercomunale (Cisl).

"L’abolizione del valore locativo comportebbe per gli enti pubblici la perdita di un gettito stabile e difficilmente compensabile in tempi brevi, quantificabile in 55 milioni per il Cantone e 44 milioni per i Comuni ticinesi – si legge in un comunicato –. In particolare per i comuni locarnesi, caratterizzati da un importante numero di residenze secondarie, in caso di approvazione "sarebbe fondamentale che la perdita di gettito originata dall’abolizione del valore locativo per le residenze secondarie potesse essere da subito interamente compensata dalla nuova imposta immobiliare speciale (proprio sulle residenze secondarie, ndr)".

Quanto alle iniziative popolari cantonali, "l’attuazione dell’iniziativa ‘Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!’ comporterebbe a partire dal 2026 per la sola Locarno minori entrate fiscali stimate in oltre 1,6 milioni di franchi, corrispondenti a circa cinque punti di moltiplicatore, e anche gli altri Comuni del Locarnese sarebbero toccati in misura rilevante". Stesso discorso per l’iniziativa volta a limitare al 10% del reddito l’incidenza massima dei premi di cassa malati, "per i noti e in questi anni sempre attuati processi di riversamento di oneri dal Cantone (che si vedrebbe privato di circa 300 milioni di franchi di risorse finanziarie) sui Comuni, rispettivamente sui cittadini".

Per il Cisl, "la combinazione di queste tre riforme metterebbe a rischio la capacità finanziaria dei Comuni. In caso di approvazione delle stesse e senza adeguate misure di compensazione, gli enti locali sarebbero costretti ad aumentare il moltiplicatore d’imposta o, in alternativa, a ridurre servizi essenziali a favore della cittadinanza in ambiti quali le scuole, i servizi extrascolastici, gli asili nido, l’aiuto domiciliare e il sostegno alle case anziani". Per questo motivo, i sindaci locarnesi sottolineano l’importanza di, "in caso di approvazione del decreto collegato all’abolizione del valore locativo, prevedere periodi transitori adeguati a livello federale; garantire una pianificazione realistica e tempestiva a livello cantonale per l’eventuale introduzione dell’imposta speciale sulle residenze secondarie; mantenere un dialogo costante con i livelli istituzionali superiori, al fine di salvaguardare la stabilità finanziaria e la continuità dei servizi comunali".