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Gerre di Sotto, i residenti ‘ingabbiati’ chiedono al Municipio una via di fuga

La richiesta, sostenuta da una mozione, è di poter utilizzare una stradina secondaria per superare le difficoltà nel lasciare il quartiere in auto

24 settembre 2025
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In attesa di capire se e come verrà svolta quella in Città Vecchia (il relativo messaggio municipale è ancora in stand-by e si attendono gli esiti del gruppo di lavoro appositamente creato), un’altra sperimentazione viaria potrebbe interessare il territorio di Locarno, anche se in un contesto e con motivazioni ben diverse. Se infatti nel primo caso è il Municipio a tentare la via della chiusura parziale per eliminare il traffico parassitario dal nucleo storico, per quel che riguarda le Gerre di Sotto a chiedere un intervento dell’esecutivo sono gli abitanti del quartiere “dislocato” sul Piano di Magadino, a sostegno dei quali è intervenuto, con una mozione, anche il consigliere comunale del gruppo Lega/Udc Kevin Pidò.

Nello specifico, in una missiva inviata a Palazzo Marcacci lo scorso febbraio, l’Associazione di Quartiere Locarno Piano di Magadino ha esposto la difficoltà dei residenti di immettersi, in particolare nelle ore di punta, coi propri veicoli sulla strada cantonale dalla via Sassariente, l’accesso (e l’uscita) principale dal nucleo. Una situazione che per i membri dell’associazione comporta “notevoli disagi per i residenti e potenziali rischi per la sicurezza stradale”. Da qui la richiesta al Municipio di valutare la fattibilità di concedere ai residenti del quartiere la possibilità di utilizzare la strada (ora chiusa al traffico veicolare, salvo alcune eccezioni come i mezzi agricoli) che dal sottopassaggio ferroviario in via alle Gerre conduce verso la zona industriale/commerciale di Riazzino. Un transito che avverrebbe in senso unico (in uscita dal quartiere), “riducendo così l’impatto sul traffico e migliorando la viabilità della zona”.

Zona agricola, traffico parassitario e pista ciclabile gli ostacoli principali

Una proposta che non ha però trovato il favore del sindaco Nicola Pini e colleghi, che nella loro risposta dello scorso marzo hanno affermato di comprendere le motivazioni ma di non poter accogliere la richiesta per tutta una serie di argomenti. Ad esempio, secondo i tecnici comunali l’apertura al transito di veicoli (seppur con segnaletica che lo limiterebbe ai confinanti) rischierebbe di generare anche traffico parassitario. Inoltre, essendo la zona destinata prevalentemente ai mezzi agricoli, altri veicoli (così come l’introduzione del senso unico) creerebbero intralcio per gli utilizzatori primari del tratto stradale, che tra l’altro presenta un calibro ridotto e andrebbe allargato, operazione però assai improbabile trovandosi fuori zona edificabile e contornato da terreni Sac (Superfici per l’avvicendamento delle colture). Il Comune sottolinea inoltre come via alle Gerre sia considerata ciclopista di importanza nazionale, per cui l’apertura, seppur parziale, al traffico motorizzato (nello specifico dall’incrocio con via Vecchio Porto, dove inizia il divieto, sino al sottopasso della ferrovia) sarebbe in evidente contrasto con tale status. Infine, tra le motivazioni della risposta negativa del Municipio anche la volontà di non creare un “pericoloso precedente” che potrebbe portare altri residenti di quella o altre zone con problematiche simili a chiedere il medesimo trattamento.

‘Un problema concreto con impatto sulla qualità di vita e sulla sicurezza’

Argomentazioni quelle dell’esecutivo locarnese che secondo il membro del legislativo Kevin Pidò non bastano per lasciar cadere la questione… “Un periodo di prova sperimentale consentirebbe di raccogliere dati concreti e oggettivi sull’impatto effettivo della misura”, scrive nella sua mozione, con cui “si intende dare risposta alle legittime esigenze di mobilità dei cittadini del quartiere Locarno Piano di Magadino”, per i quali “le difficoltà di viabilità costituiscono un problema concreto e quotidiano, con impatti sulla qualità di vita e sulla sicurezza stradale”. Per il rappresentante del gruppo Lega/Udc “un transito regolamentato e limitato ai soli residenti ridurrebbe in modo significativo i disagi, evitando al contempo che la via alle Gerre diventi una strada di attraversamento generale”. Il tutto “senza compromettere le funzioni agricole e ambientali della zona” grazie a “strumenti come i permessi residenti, eventuali limitazioni orarie, la posa di segnaletica specifica e controlli mirati”.

La richiesta al Municipio è quindi quella di “predisporre le misure necessarie (modalità di regolamentazione comprese, ndr) per autorizzare in via sperimentale il transito regolamentato dei residenti del quartiere Locarno Piano di Magadino lungo la via alle Gerre in direzione della zona commerciale” e di “presentare al Consiglio comunale, entro un anno dall’avvio della sperimentazione, un rapporto dettagliato con i dati rilevati (flussi di traffico, impatti sulla mobilità agricola e ciclabile, eventuali criticità), al fine di decidere l’eventuale conferma definitiva della misura”.