Nella scia dell’approvazione all’unanimità da parte del Gran Consiglio del credito per le ricostruzioni in Vallemaggia, il Municipio di Cevio ha pubblicato il bando per la ricerca di un team multidisciplinare per la progettazione della ricucitura del paesaggio di Fontana-Bosco-Mondada in Valla Bavona. L’iniziativa rappresenta un passo fondamentale nel percorso di ricostruzione del territorio gravemente colpito dalla colata detritica che, nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, ha causato vittime (8) e cancellato in pochi istanti un paesaggio frutto di un equilibrio secolare tra attività umana e natura. L’incarico, si spiega nel bando, riguarda l’elaborazione a tappe di un progetto che integri interventi di rigenerazione agro-forestale con opere di premunizione a protezione degli insediamenti e della strada consortile. La soluzione dovrà tener conto dei risultati del processo partecipativo in corso, essere compatibile con le caratteristiche territoriali della Valle Bavona e rispondere ai criteri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il nuovo paesaggio, frutto di un approccio multidisciplinare orientato a garantire sicurezza, funzionalità e qualità, dovrà anche confrontarsi con il tema della memoria degli eventi del 2024. La sua realizzazione dovrà avvenire a tappe e produrre un risultato socialmente, ecologicamente ed economicamente sostenibile.
Dopo una fase di prequalifica, tre team multidisciplinari saranno selezionati per presentare un’offerta e un concetto di ricucitura del paesaggio di Fontana-Bosco-Mondada.
Il team scelto dal Municipio lavorerà alla progettazione di massima da marzo a fine 2026. Le candidature per la prequalifica possono essere presentate entro il 30 ottobre. La Direzione di progetto, composta da Wanda Dadò (sindaca di Cevio), Dusca Schindler (municipale), Lorenzo Dalessi (presidente della Fondazione Valle Bavona), Paolo Poggiati (presidente del gruppo operativo della stessa Fondazione) e Fiorenzo Dadò (deputato in Gran Consiglio), cerca un team multidisciplinare composto dalle figure chiave architetto/a del paesaggio, specialista in scienze naturali e ambientali e ingegnere/a civile. Inoltre sono richieste delle competenze in agronomia, architettura rurale, geologia/geotecnica e storia delle valli insubriche.