Locarnese

Maltempo in Svizzera, nel 2024 tredici morti e danni per 905 milioni di franchi

Pubblicato il rapporto annuale dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio. In Vallemaggia l'evento con più decessi

Il ponte di Visletto a Cevio, simbolo della devastazione
(archivio Ti-Press)
24 settembre 2025
|

Nel 2024 il maltempo in Svizzera ha causato la morte di 13 persone. A questo bilancio si aggiungono tre vittime tuttora disperse. I danni ammontano a circa 905 milioni di franchi. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato oggi, mercoledì 24 settembre, dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl).

La somma di circa 905 milioni di franchi colloca il 2024 al secondo posto tra gli anni più costosi dal 2005 e al quinto posto nei rilevamenti degli ultimi 53 anni. Quasi l'85 per cento dell'importo stimato si riferisce a eventi verificatisi in giugno. Per quanto riguarda le vittime, otto persone sono morte a causa di colate detritiche e cinque a causa di inondazioni.

“Dopo piogge prolungate e inondazioni nella Svizzera orientale e centrale, nella seconda metà di giugno si sono verificati episodi catastrofici di maltempo con inondazioni e colate detritiche nel Vallese, in Mesolcina e in Vallemaggia – ricorda l'istituto Wsl –. Queste sono state causate da piogge intense e prolungate e da temporali, a volte in combinazione con lo scioglimento della neve. Altri punti nevralgici con danni ingenti sono localizzati nella Valle di Bagnes nel Vallese all'inizio di luglio e nell'Oberland bernese, a Brienz, in agosto. In questi casi ingenti colate detritiche hanno causato grandi devastazioni. Nell'ultimo trimestre dell'anno non si sono rilevati eventi meteorologici avversi degni di nota”.

La ricerca passa quindi in rassegna quanto avvenuto nei diversi cantoni. Ecco il paragrafo dedicato al Ticino: “Nella notte tra il 29 e il 30 giugno temporali persistenti e molto intensi si sono abbattuti sull'alta Vallemaggia, con conseguenze devastanti. Sono stati colpiti soprattutto i comuni di Cevio e Lavizzara. I fiumi Bavona, Peccia e Maggia hanno eroso gli alvei e gli argini, trascinando con sé strade e condutture. L'approvvigionamento idrico ed elettrico e le comunicazioni si sono interrotti. Enormi masse di detriti provenienti da una colata hanno sepolto parti delle frazioni di Fontana e Mondada in Val Bavona, causando cinque vittime. Altre due persone sono morte nella piena della Maggia, vicino a Prato-Sornico. In occasione di un torneo di calcio a Piano di Peccia (Lavizzara), 300 persone sono rimaste bloccate durante la notte. Da allora una persona risulta dispersa in quel luogo. Oltre 100 edifici e aziende dell'alta Vallemaggia sono stati danneggiati, molti dei quali distrutti. Più a valle, a Cevio, le masse d'acqua congiunte della Maggia e della Bavona hanno distrutto il ponte di Visletto e quindi l'accesso alle zone colpite”.

Dal 1972 il Wsl registra le informazioni sui danni provocati dal maltempo in una banca dati, con il sostegno dell'Ufficio federale dell'ambiente Ufam.