Lugano

Consegnata al Vescovo la petizione contro la veglia controversa

Il comitato promotore della raccolta di firme contesta la versione di Azione Cattolica e si appella Mons. De Raemy affinché prenda posizione

La Chiesa Evangelica Riformata
(Ti-Press)
15 maggio 2025
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Sono state consegnate oggi alla curia vescovile le 186 firme, che sono state raccolte in una settimana, della petizione sulla veglia per il superamento dell’omobitransfobia, inizialmente annunciata alla Basilica del Sacro Cuore di Lugano. I promotori sottolineano che “l’iniziativa ha suscitato comprensibile turbamento in numerosi fedeli, non per lo spirito di preghiera, né per il rispetto dovuto a ogni persona, ma per le ambiguità dottrinali che essa comporta e per il rischio di una strumentalizzazione ideologica. La Chiesa, fedele al Vangelo, è chiamata ad accogliere ogni persona con misericordia e verità. Accoglienza che quindi non può prescindere dalla salvaguardia dell’antropologia cristiana, che riconosce la persona umana come creatura di Dio, maschio e femmina, chiamata alla comunione nell’amore secondo il disegno divino”.

In riferimento all’articolo pubblicato su laRegione il 15 maggio, il comitato promotore osserva “come la narrazione di una resistenza al dialogo sia fuorviante. A tal proposito si ritiene doveroso contestare la dichiarazione rilasciata da esponenti dell’Azione Cattolica Ticinese, secondo cui non sarebbero stati direttamente interpellati. La vera preoccupazione dei fedeli non è la preghiera, né tantomeno la dignità di ogni persona, bensì il rischio che — dietro un linguaggio inclusivo — si veicolino visioni antropologiche e morali inconciliabili con il Magistero della Chiesa. Il dialogo, non consiste nel compromettere
la verità, né nel confondere i ruoli, i significati e i luoghi propri delle diverse confessioni. Non si può più ignorare come termini quali “discriminazione”, “omofobia” e “inclusione” vengano spesso impiegati all’interno di un linguaggio ideologico articolato, finalizzato non tanto al confronto, quanto a suscitare sentimenti e sensi di colpevolezza in chi esprime un pensiero diverso, semplicemente perché fedele all’insegnamento della Chiesa”.

Anche se la veglia è stata spostata nella Chiesa Evangelica Riformata, i promotori della petizione si “appellano con fiducia a S.E. Mons. De Raemy, affinché intervenga con prudenza pastorale, ma anche con chiarezza, prendendo posizione pubblicamente riguardo a iniziative come questa, garantendo che ogni evento che coinvolga la Chiesa cattolica, anche in relazione ad altre confessioni cristiane, si svolga nel pieno rispetto del Magistero ecclesiale, a tutela della comunione, onde evitare smarrimento e confusione”

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