Campione d'Italia, pare fatta per la cessione di Villa Mimosa

Salvo sorprese dell’ultima ora, che a Campione d’'Italia, come esperienza insegna, non si possono escludere, sembra essere la volta buona per la cessione di Villa Mimosa (bene di interesse storico per il Ministero dei beni e delle attività culturali) che, affacciata sul Ceresio, negli anni della Seconda guerra mondiale è stata la sede del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia: è in questa dimora che, grazie ad Allen Dullers, direttore dell’Office of Strategic Service, iniziò la Liberazione d’Italia. Terminato il conflitto mondiale, Villa Mimosa diventò di pertinenza del vecchio Casinò, demolito dopo la costruzione della “cattedrale laica” di Mario Botta.

La vendita di Villa Mimosa sarà per poco più di due milioni di franchi. Stando al sindaco Roberto Canesi, dovrebbe concretizzarsi entro la fine del mese o nelle prime settimane di giugno e consentirà a Luca Corvi (Organo straordinario di liquidazione) di porre fine a una vicenda che, per mancanza di risorse finanziarie, si trascina da anni: pagare i debiti che il Comune ha con gli ex dipendenti comunali (e quelli rimasti in servizio). Ad acquistare Villa Mimosa è Carlo Valeriano Pasquinetti, amministratore delegato della società Euro Tecnica Sviluppo con sede nell'enclave, la cui offerta nella scorsa fine d'anno era stata accolta dall’Osl. Una cessione che nei mesi scorsi aveva sollevato un polverone che sembra essere stato superato. Pasquinetti, che aveva messo in dubbio l'acquisto della dimora, ha rinnovato il suo interesse, arrivando a ipotizzare l'utilizzo che farà di Villa Mimosa: niente hotel o ristoranti, ma una residenza per acquirenti svizzeri o stranieri interessati a vivere a Campione d'Italia, considerati i vantaggi fiscali per chi risiede nell’enclave. I tentativi di vendere Villa Mimosa, uno dei gioielli di famiglia di Campione d’Italia, sono iniziati nel 2018. Inizialmente occorrevano sei milioni di franchi.