Interpellanza interpartitica chiede una soluzione mentre è aumentato il movimento della frana del Lavinone che ha imposto lo sbarramento
“In 75 anni dalla costruzione della strada, in che misura si è intervenuti per risolvere la problematica dei movimenti franosi? Con quali crediti? Dopo 8 anni di monitoraggio continuo del manufatto, e dopo i lavori di ancoraggio del 2002, perché non si è intervenuti per trovare una soluzione definitiva? Non sono sufficienti i crediti votati negli ultimi 20 anni (oltre 1 miliardo di franchi circa) per la messa in sicurezza delle strade cantonali? Se no, con quali priorità s’interviene?”. Sono le prime tre domande di un’articolata interpellanza interpartitica sottoscritta da dieci deputati in Gran Consiglio (prima firmataria Sara Beretta Piccoli).
L'atto parlamentare rivolto al Consiglio di Stato punta il dito contro la chiusura della strada cantonale S313 per Scareglia (Val Colla) a tempo indeterminato, di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi. Una chiusura che ha suscitato la protesta dei residenti nella zona. La strada cantonale S313 Tesserete-Bogno-Cagiallo, nel tratto compreso tra l’incrocio per Insone, dopo Corticiasca, e Scareglia, attraversa una zona instabile nota come “frana del Lavinone”. Quest’ultima interessa un’ampia area del versante destro della valle di Scareglia. L’instabilità del Lavinone è causata da una frana a scivolamento lento, con una superficie di rottura molto profonda. Il movimento del versante era già attivo prima della costruzione della strada, avvenuta tra il 1950 e il 1960. Il principale fattore che alimenta il fenomeno sono le scarse qualità geotecniche della roccia e l’azione dell’acqua che penetra in grande quantità nel sottosuolo fortemente fratturato incrementando le deformazioni. Dal 2009 i movimenti franosi sono sottoposti a monitoraggio regolare. I dati raccolti indicano che il versante si sposta verso valle a una velocità media di 3-5 cm all’anno, con punte localizzate dove gli spostamenti risultano significativamente superiori. Nel 2018 è stato attivato un sistema di monitoraggio continuo, collegato a un impianto di allarme, che consente la chiusura tempestiva della strada in caso di rilevamento di accelerazioni anomale.
L’interpellanza ribadisce che, in occasione di lunghi periodi di pioggia prolungata o di forti temporali, la velocità degli spostamenti aumenta sensibilmente. Questi movimenti generano un forte stress strutturale sulla strada, in particolare sul ponte situato nell’area attiva della frana. Per contrastare i progressivi cedimenti, già a partire dall’anno 2002, sono stati fatti numerosi interventi di ancoraggio e tentativi di stabilizzazione accompagnati da costanti lavori di ricarica della pavimentazione e ripristino dei cigli e delle barriere. Negli scorsi anni sono stati fatti anche degli studi geotecnici e sono state valutate delle possibili soluzioni per ripristinare la strada. Tutto questo ha permesso di mantenere agibile la carreggiata in sicurezza finora, ma purtroppo non ci sono soluzioni tecnicamente valide e sostenibili, che permettano di stabilizzare il versante e i cedimenti. L’atto parlamentare mette in evidenza e ricorda al Consiglio di Stato che il 14 luglio 2023 sono stati votati i crediti per il quadriennio 2024-2027 destinati alla conservazione del patrimonio delle strade cantonali. Su proposta del Dipartimento del territorio, è stato licenziato il messaggio concernente la richiesta al Gran Consiglio di un finanziamento per complessivi 195 milioni di franchi. Tra questi, aggiunge l'atto parlamentare, risulta il risanamento manufatti con un credito di 28 milioni di franchi che consente la prosecuzione del programma di risanamento intrapreso, come pure un credito di 12 milioni di franchi dedicato a interventi minori che permettono di prolungare la durata di vita di un manufatto, evitando così di dover ricorrere in futuro a investimenti più onerosi; un credito di 16 milioni di franchi che sostiene sia il programma di piccole migliorie da attuare nelle zone in cui la sicurezza va aumentata, così come una serie di migliorie maggiori con investimenti che possono superare il milione di franchi. Infine, sottolinea l'interpellanza, c’è un ulteriore credito di 16 milioni di franchi che si focalizza sulla protezione preventiva e la premunizione dai pericoli naturali in relazione alle strade cantonali, permettendo pure d’intervenire in caso di urgenze non pianificabili, per un totale di 72 milioni sui 195 votati.
Muovono da queste considerazioni le ulteriori questioni poste al governo cantonale. A cominciare dalla richiesta che vuole conoscere se siano stati valutati altri tipi d’intervento o percorsi alternativi per questo tratto. Poi l’interpellanza chiede quale sia il costo degli studi geotecnici effettuati per questo comparto e quali le possibili soluzioni semmai indicate per ripristinare la strada e dove si possano consultare tali studi. Poi: “Quali soluzioni/alternative sono state date agli allievi che si recano a Tesserete a scuola? Qual è la situazione per il trasporto pubblico? Come s’intende ripristinarlo? Le persone residenti nella casa anziani ‘Orizzonte’ di Colla resteranno ancora più isolate? Come si è previsto d’intervenire in caso di emergenze? Per ripristinare il tratto stradale in questione si può far capo al credito di 16 milioni di franchi che si focalizza sulla protezione preventiva e la premunizione dai pericoli naturali in relazione alle strade cantonali, permettendo pure d’intervenire in caso di urgenze non pianificabili? È a conoscenza di altri versanti che interessano la strada cantonale che, con l’attuale chiusura, potrebbero portare a un rischio di isolamento di una parte della popolazione? Se sì, dove, come e quando si intende intervenire per evitare questo rischio? Che influsso ha sui tempi di percorrenza rispetto alla situazione antecedente alla chiusura della strada? Sono necessari interventi stradali per garantire l’inversione di marcia del trasporto pubblico? Se sì, dove, come e quando si intende intervenire?”.