È record per le commesse pubbliche, senza concorso, superiori ai 5’000 franchi. La crescita è pari ai risparmi ottenuti con la revisione della spesa...
Lievitano come l’impasto per il pane le commesse pubbliche superiori ai 5’000 franchi a incarico diretto o su invito a Lugano. Rispetto al 2023, il balzo in avanti è di oltre dieci milioni: siamo 63,725 milioni di franchi ed è un record, di cui, però, la Città non dovrebbe andare troppo fiera. Mai sono state raggiunte cifre del genere (vedi tabella). Nel 2024 sono state ben 2’190 e si possono consultare nella lista pubblicata sul sito della Città di Lugano, mentre non sono disponibili cifre pubbliche per le aggiudicazioni dirette al di sotto dei 5’000 franchi. A far storcere il naso a tanti è la crescita di un numero nudo e crudo pari a 10 milioni, che coincide proprio con il risparmio ottenuto dal gruppo di lavoro incaricato dal Municipio di Lugano della revisione della spesa. Una revisione della spesa che, contro la volontà espressa dal Consiglio comunale in occasione del voto sul Preventivo 2025, ha toccato anche settori, come scuola e socialità. Ma non è noto se riguarderà anche le attribuzioni dirette o su invito del 2025 e dei prossimi anni.
Eppure, qualche risparmio, la Città lo potrebbe ottenere organizzando dei concorsi pubblici, come succede regolarmente, ad esempio, per la distribuzione dei libri alle varie sedi di scuola elementare. L’argomento è delicato e la presenza di nomi ricorrenti di alcune società anche nella lista del 2024 fa pensare al peggio e richiama situazioni riconducibili all’Italia, dove da diversi anni è attiva l’Anac, un’autorità amministrativa indipendente la cui missione istituzionale è quella di individuare azioni di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa. Anac che nel suo ultimo rapporto ha segnalato “l’eccesso di frazionamento artificioso degli appalti per rimanere al di sotto delle soglie di legge, dietro cui sovente si nascondono sprechi e infiltrazioni criminali e mafiose”. A livello cantonale e comunale è arduo trovare politici che osino affrontare pubblicamente della questione. Chi lo ha fatto, in passato, tramite atti parlamentari rivolti al Municipio di Lugano, ha ricevuto risposte parziali e ha desistito, forse perché, a sua volta, ha ricevuto incarichi diretti. Le cifre però parlano da sole e rendono un quadro della situazione abbastanza inquietante.
Ma andiamo con ordine. L’ultima volta che la Città di Lugano riferì pubblicamente del tema ci riporta a nove anni fa, quando il Municipio commissionò un audit interno, dopo le perplessità relative all’irregolarità nell’assegnazione di mandati pubblici al Lac. Un audit che dimostrò manchevolezze in parecchi mandati di quell’anno: solo in un episodio la procedura adottata dalla Città non rispettò le disposizioni di legge; nell’11,2% dei casi (207 su 1’848) non venne verificata l’idoneità dell’offerente, prima di attribuire l’appalto; 125 mandati (il 6,8%) non vennero nemmeno inseriti nella lista annuale delle commesse pubbliche assegnate tramite incarico diretto o su invito (superiori ai 5’000 franchi); per il 10,8% dei casi non figurava nemmeno una decisione formale a supporto della delibera. Sono trascorsi nove anni e la questione è finita sotto lo zerbino. Non se ne è più parlato, a parte qualche caso abbastanza clamoroso, come quello della S & S Service & Service Sa, che, tra il 2016 e il 2021, ha ricevuto lavori per circa 1,3 milioni di franchi, o quando è partita un’inchiesta penale a carico di ignoti, per violazione del segreto d’ufficio, dopo le segnalazioni al Municipio di presunte irregolarità o possibili anomalie di vario genere, ipotizzando perfino l’esistenza di una sorta di cartello o di commistioni tra pubblico e privati da parte di un cittadino. Un cittadino che in precedenza era stato aggredito e minacciato di morte dall’allora responsabile di società, che, interrogato, di fronte agli inquirenti, aveva detto di aver saputo della richiesta di informazioni da parte di un responsabile del Dicastero sport di Lugano. Un’inchiesta penale che non ha compiuto decisivi passi avanti. Secondo nostre informazioni, il cittadino che ha segnalato le anomalie al Municipio è un assessore giurato in carica.
Strano, perché dal 2016 i mandati attribuiti su invito o incarico diretto sono aumentati di circa un terzo (e sono quintuplicate dal 2008, vedi tabella), come si evince nell’articolo pubblicato su www.naufraghi.ch da parte di Matteo Poretti, coordinatore dell’Mps del Luganese. Difficile che tale impennata possa essere attribuita ‘soltanto’ alle tre fasi aggregative (2004, 2008 e 2023), che hanno allargato parecchio i confini della Città di Lugano. Nel dettaglio, analizzando i mandati, alcuni nomi di società ricorrono spesso. Forse troppo in alcuni settori particolari, come quello delle pulizie, dove non pare che l’autorità comunale voglia organizzare concorsi pubblici, sia per ottenere qualche risparmio sia per ossequiare la giurisprudenza in materia e la Legge sulle commesse pubbliche (LcPubb), secondo la quale le procedure di pubblico concorso o selettiva sono la regola. Le attività di manutenzione sono pianificabili, ripetitive nel tempo, per cui non vale il criterio dell’urgenza (che dovrebbe giustificare l’incarico diretto). Il nome della società S & S Service & Service Sa, in base alla ricostruzione di Poretti, ha ricevuto dal 2013 al 2024 ben 190 commesse su incarico diretto per un valore complessivo di 2,647 milioni di franchi. Nel 2023, le commesse si sono elevate a 28 per un importo di 389’322 franchi, nel 2024 il loro numero è salito a 30 per 464’909 franchi. Nello stesso settore, negli ultimi anni, si è assistito alla creazione di società collegabili con la S & S, come la Csm Casa Multiservices Sagl, oppure la B & G Multiservice Sagl e la Giotto Sagl. Società che a loro volta hanno ricevuto numerosi mandati diretti.
Anche nel settore dell’edilizia si delineano situazioni simili. Poretti cita l’esempio della ditta Spalu Sa, attiva in modo specifico nella pavimentazione stradale. Tra il 2020 e il 2024, questa società ha ricevuto 132 incarichi diretti per una somma complessiva di 6,908 milioni di franchi a Lugano. E a livello cantonale? La cifra emerge dall’articolo firmato dal coordinatore dell’Mps del Luganese: “Il Cantone ha speso nel 2024, sotto forma di commesse pubbliche su invito o incarico diretto, ben 182,1 milioni di franchi. Per dare un ordine di grandezza, ciò rappresenta il 4,1% di tutte le spese cantonali (4’422 milioni di franchi) ma ben il 40,6% delle uscite per investimenti (448,7 milioni) realizzati nel 2024 a livello cantonale”. Numeri che dovrebbero far riflettere anche i fautori delle politiche pubbliche basate sul risparmio. Sì, perché a “queste cifre vanno aggiunte le commesse pubbliche su invito o incarico diretto pagate dai Comuni ticinesi nel 2024. Queste hanno raggiunto il numero di 9’928 emissioni per la cospicua cifra di 274,1 milioni di franchi”.