Il gruppo del Partito liberale-radicale non contesta la necessità dell’opera, ma giudica il progetto – a cielo aperto – poco rispettoso dell’ambiente
“Dove prima si parlava di gallerie e di una ritrovata qualità di vita, oggi ci si ritrova con lunghi tratti di strada in superficie”. L’Associazione Libertà, Energia, Ambiente (Lea) esprime preoccupazione per il progetto ideato dal Dipartimento del territorio, presentato il 4 giugno, durante il quale è stato dichiarato che si tratta “dell’unico progetto che ci possiamo permettere”.
Per Lea, gruppo di area liberale-radicale, l’infrastruttura prevista rischia di “sfregiare un territorio già fragile e compromettere la vivibilità di buona parte del Malcantone”.
L’associazione chiarisce in un comunicato di non mettere in discussione la necessità dell’opera, ma respinge con decisione l’idea che l’unica via percorribile sia quella che sacrifica ambiente e paesaggio sull’altare dell’equilibrio finanziario, “soprattutto – si legge nella nota – quando da anni si promettono infrastrutture ‘al passo coi tempi’, rispettose e sostenibili”.
Il presidente di Lea, Christian Fini, sottolinea: “L’ambiente, la qualità di vita e la valorizzazione del territorio non sono una voce di bilancio da tagliare, bensì il bene comune su cui si costruisce il futuro delle nuove generazioni. A nostro modo di vedere, il progetto va rivisto con coraggio e visione. Se continuiamo a privilegiare solo ciò che costa meno, presto il prezzo più alto lo pagheranno la popolazione e il nostro territorio”.