Luganese

Mappa di comunità: tocca a Brè, Castagnola e Gandria

Prosegue il progetto della Divisione cultura di Lugano che vuole preservare la cultura orale e tramandarla anche con l’uso delle tecnologie digitali

Lungo il sentiero dell’olivo a Gandria
(Ti-Press)
10 giugno 2025
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Prosegue il progetto ‘Mappe di comunità’ promosso dalla Città di Lugano. Il progetto, iniziato nell’ottobre del 2023 da parte della Divisione cultura, ha già coinvolto la popolazione dei quartieri di Sonvico, Dino, Cadro e Villa Luganese. Ora tocca a Brè, Castagnola e Gandria. Intanto, il lavoro di mappatura sta proseguendo sul resto del territorio della Città. Mercoledì 18 giugno alle 18, nella sala concerti di Castagnola, saranno presentati l’aggiornamento del sito dedicato mappe.luganocultura.ch e l’esito dei laboratori realizzati dalla popolazione dei quartieri di Brè, Castagnola e Gandria. La Città di Lugano, con i suoi 21 quartieri, conserva pratiche sociali e culturali peculiari, che in parte differiscono di luogo in luogo, caratterizzando il tessuto comunale.

L’iniziativa mira a preservare la cultura orale e a tramandarla alle nuove generazioni, anche attraverso l’uso delle tecnologie digitali. Il progetto “Mappe di comunità”, però, non è solo uno strumento utile per raccogliere dati, anzitutto vuole essere un mezzo per costruire una rete di interesse e conoscenze, di relazioni sociali e culturali. La sua adozione come strumento di lavoro favorisce un approccio partecipativo alla cultura e conoscenza del territorio, contribuendo al consolidamento del senso di comunità. Fare una mappa di comunità significa creare una “carta d’identità” del territorio, che è fondata sulle percezioni e il vissuto degli abitanti. È un’occasione per riflettere sul patrimonio culturale materiale e immateriale che ci circonda, e per raccontare la città, condividendo quegli aspetti che ciascuno ritiene più significativi.

Qualche esempio: Domenico Giambonini, gandriese, vinse la medaglia di bronzo a squadre nel tiro rapido con la pistola alle Olimpiadi di Anversa del 1920 e la sua è stata la prima medaglia ticinese alle Olimpiadi; o che a Gandria, alle galline, veniva posto un cestino dietro la coda così da non far cadere l'uovo nel lago, o ancora che perlomeno a partire dagli anni Ottanta dell'Ottocento, a Caprino, si festeggia l’arrivo del sole ai primi di febbraio e i proprietari delle cantine si ritrovano in questa occasione per un pranzo e per passare una giornata in comunità.