Interrogazione al Consiglio di Stato chiede spiegazioni sulla variante in superficie e sui rischi che sia destinata al fallimento
“Come spiega il Consiglio di Stato la decisione di portare avanti il progetto in superficie della Circonvallazione Agno-Bioggio (Cab) pur essendo perfettamente a conoscenza della contrarietà espressa in modo compatto dalla Conferenza dei sindaci del Malcantone? Per quali ragioni il sondaggio promosso dal Cantone è stato limitato ai soli Comuni di Agno, Bioggio e Magliaso, e non esteso all’intero Malcantone, considerato che l’opera è di interesse e impatto regionale? In base a quali criteri è stato incluso Magliaso nel sondaggio, nonostante il fatto che il territorio comunale non sia direttamente toccato dal tracciato dell’opera?”. Queste sono le prime domande contenute nell’interrogazione presentata al Consiglio di Stato (prima firmataria la deputata Roberta Passardi). L’atto parlamentare sottolinea che il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali fosse a conoscenza della contrarietà dei sindaci del Malcantone alla variante in superficie, che è stata illustrata la settimana scorsa dal consigliere di Stato, perché ritenuta impattante dal profilo ambientale e paesaggistico.
Nonostante questo, Zali ha comunque pubblicato il messaggio governativo e annunciato un imminente sondaggio rivolto a una parte della popolazione. Inoltre, l’interrogazione rileva la stranezza della decisione di interpellare solo i residenti di Agno, Bioggio e Magliaso. Quest’ultimo Comune, peraltro, non è nemmeno direttamente toccato dal tracciato della nuova infrastruttura. Sarebbe stato logico estendere il sondaggio ad altri Comuni malcantonesi limitrofi, come Caslano e Tresa, se non a tutta la regione, trattandosi di un’opera di portata chiaramente regionale, si legge nell’atto parlamentare, che pone altre due questioni: “In merito al prevedibile elevato numero di ricorsi da parte di privati toccati dall’opera e la contrarietà manifesta dei Comuni del Malcantone, il Consiglio di Stato non ritiene che vi sia già un serio rischio che il progetto, così come oggi concepito, sia destinato al fallimento? Corrisponde al vero che il Cantone, per il tramite del direttore del Dt, non abbia formulato alcuna richiesta di sussidio dell’opera da parte della Confederazione?”.