Luganese

Riqualifica Porta Ovest Lugano: annunciate opposizioni

Cittadini per il territorio e Associazione traffico e ambiente contro il maxiprogetto stradale da 50 milioni che dovrebbe cambiare il volto di Lugano Nord

Le novità principali di una ‘rivoluzione’ che non piace a tutti
27 giugno 2025
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Ingiustificato e inopportuno. Questo il pensiero dei Cittadini per il territorio del Luganese (Ctl) sulla Porta Ovest di Lugano, maxiprogetto da quasi 50 milioni di franchi del Dipartimento del territorio (Dt) che dovrebbe riqualificare il comparto dello svincolo autostradale Lugano Nord. Un progetto in pubblicazione fino a martedì 1° luglio e per il quale i Ctl hanno annunciato un’opposizione, che verrà presentata assieme all’Associazione traffico e ambiente (Ata).

Il progetto è parte di un messaggio più ampio, un credito quadro per la progettazione e la realizzazione di diverse opere di mobilità nel Luganese, con autorizzazione alla spesa di oltre 64 milioni. La parte del leone la fa proprio la Porta Ovest. Il Gran Consiglio ha approvato i cinque decreti legislativi del messaggio lo scorso settembre, non senza polemiche in quanto diversi rappresentanti dell’area rosso-verde sono stati contrariati per il fatto che un credito così importante sia andato in procedura scritta. E già in quell’occasione sono emersi i primi malumori anche sui contenuti delle opere.

Il progetto prevede, ricordiamo: un nuovo semisvincolo che servirà la zona industriale di Vezia, una nuova rotonda nei pressi della piscina Valgersa, la dismissione dell’entrata autostradale vicino al centro sportivo A-Club di Savosa. Ma anche, la variazione del senso di marcia delle attuali bretelle, che saranno configurate bidirezionalmente – saranno entrambe percorribili sia in direzione sud sia in direzione nord – venendo declassate in strade cantonali. I veicoli provenienti dalla rotonda Vedeggio-Cassarate potranno raggiungere l’incrocio della Cappella Due Mani passando dalla bretella est senza dover più transitare per forza dall’incrocio delle Cinque Vie e per permetterlo verrà realizzata più o meno a metà strada una nuova intersezione semaforica. Si investirà anche nella mobilità lenta, realizzando collegamenti ciclopedonali tra la piana del Vedeggio e l’agglomerato urbano. Due di questi si svilupperanno parallelamente alle due ex bretelle autostradali esistenti. Infine, per un trattamento migliore delle acque stradali inquinate che al momento non è a norma, è prevista la dismissione dei manufatti separatori e degli scarichi esistenti per realizzare un trattamento che permetta una depurazione delle acque adeguata.

Nella propria presa di posizione, che verrà discussa durante la riunione di comitato che si svolgerà lunedì alle 18 a Villa Saroli a Lugano, i Ctl evidenziano i principali punti che ritengono critici di questa strategia. A cominciare dal concetto di base, ovvero una gerarchia di accesso alla città per gradi (autostrade, strade cantonali e poi locali), giudicata come inutile per migliorare la situazione viaria. Nel concreto, poi, si ritiene che la riduzione del traffico su via Lepori a Massagno – dove dovrebbero circolare circa 2’400 veicoli al giorno in meno, su un totale di 11’200 circa – viene ritenuta poco incisiva. Si contesta inoltre al Dt che non abbia fornito la variazione di traffico prevista su via San Gottardo, mentre su via Besso la situazione non dovrebbe subire grossi cambiamenti. Poco vantaggioso, dal profilo finanziario per il Cantone che dovrà occuparsene, viene ritenuto poi il declassamento delle bretelle autostradali in strade cantonali.

Tra gli aspetti più contestati, la ridefinizione del comparto Cappella Due Mani, demandata al Comune di Massagno e già oggetto di diverse critiche a livello comunale. Si ritiene che la viabilità diventerà più rigida e meno resiliente e si teme che le code si faranno sentire di più sulle vie al Ponte, San Salvatore e Motta, dunque in zona abitata. Male anche sul fronte viabilità lenta: si ritiene che le ciclopiste non vengano completate, continuando a mancarne ad esempio una che attraversi fiume Vedeggio e autostrada. In definitiva, considerato il previsto aumento di traffico sul comparto, si considera “illusione e spreco di risorse” dilatare la capacità delle strade periferiche sperando che questo eviti ingorghi.