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Biglietti digitali e niente più monete: addio al contante alle fermate

Lo smantellamento sarà avviato a partire dalla seconda metà del 2025. Il titolo di trasporto sarà acquistabile direttamente sugli autobus

Presto saranno un lontano ricordo
(Ti-Press)
14 agosto 2025
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Chi utilizza i trasporti pubblici, fra qualche mese potrebbe ritrovarsi con il portafogli più leggero. Questa volta non per via dell’aumento del costo dei biglietti, ma perché alle fermate non sarà più possibile pagare con le monete. Si tratta di un cambiamento di paradigma che coinvolgerà l’intera area coperta dalla Comunità tariffale Arcobaleno, e che prevede la dismissione di quasi tutti i distributori automatici di biglietti. Una decisione che segue le direttive di Palazzo federale, ma che solleva preoccupazioni per i possibili disagi a chi non è pratico con la tecnologia.

Ne resteranno trenta

In questa prima fase, a coordinare le varie aziende è Autopostale Sa, «nell’ottica di una comunicazione ordinata», spiegano. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi viene illustrato che il cambiamento è imminente, poiché gli attuali dispositivi “hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita e non sono più disponibili pezzi di ricambio”. Per questo motivo, tutte le imprese di trasporto della Comunità tariffale Arcobaleno “hanno deciso di acquistare apparecchi di vendita più piccoli di ultima generazione con i quali l’acquisto di un assortimento selezionato di biglietti è possibile solo senza contanti”. Interpellato da ‘laRegione’, Benjamin Küchler, portavoce del gigante giallo, precisa: «Sarà ogni singola azienda a definire, a dipendenza della propria strategia di distribuzione, quali distributori di biglietti sono da dismettere e quando. Queste scelte scaturiscono anche dalla tecnica (dismissione del 3G per esempio) e dallo stato di deperimento degli apparecchi».

L’obiettivo in Ticino sarà di installare 510 minidistributori automatici direttamente sugli autobus del trasporto pubblico. Su questi dispositivi non sarà possibile usare denaro contante e “i biglietti non verranno più stampati, ma registrati sullo SwissPass o su supporti alternativi, come carte di credito o debito”. Questi dispositivi, che sostituiranno le attuali 500 colonnine presenti alle fermate, verranno installati entro la fine del 2027. Tuttavia, 30 distributori resteranno attivi “solo nei nodi di interscambio principali dei poli urbani”. Nel Luganese, ad esempio, degli attuali 168 distributori installati nel 2012, ne dovrebbero restare operativi – in proporzione – poco più di una decina e con la conseguente probabile scomparsa in periferia. Küchler precisa che «laddove possibile, durante la fase di transizione, verrà mantenuto un distributore automatico su un solo lato della strada, fino all’installazione dei nuovi dispositivi a bordo dei veicoli».

Sportelli sempre garantiti

Oltre a questi futuri apparecchi e agli smartphone, per comprare i biglietti sarà sempre possibile recarsi agli sportelli. La vendita in contanti deve rimanere garantita, come ha spiegato il Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), rispondendo a Manuela Weichelt (Verdi) durante la scorsa sessione primaverile delle Camere federali: “Con il progredire della digitalizzazione, è fondamentale che le aziende di trasporto offrano pagamenti in contanti o alternative adeguate e accessibili per la clientela. Oltre allo SwissPass Pay, deve essere possibile pagare anche con carte non personalizzate (anonime, ndr), che devono essere facilmente acquistabili e ricaricabili in contanti”. Tale direttiva viene accolta anche da Autopostale: “I punti vendita rimarranno attivi in tutto il Ticino, la clientela vi potrà acquistare i biglietti anche in contanti, oltre a ricevere delle consulenze personalizzate per le diverse soluzioni di mobilità”. Il mantenimento degli sportelli per Fabio Canevascini, presidente dell’Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici, non garantirà l’accesso ai trasporti pubblici a tutti: «Dopo la chiusura di alcune biglietterie, arriva ora anche la rimozione di questi apparecchi che accettano moneta. Le persone così diventano sempre più dipendenti dagli smartphone e chi non ne possiede uno o non è in grado di usarlo sarà escluso anche dal mondo Ffs».

‘Personale al fronte più sollecitato’

Per Thomas Giedemann, segretario del Sindacato del personale dei trasporti (Sev), questo cambiamento potrebbe causare una serie di problemi collaterali: «C’è indubbiamente la questione legata all’utenza che ha poca familiarità con la digitalizzazione. Il trasporto pubblico deve restare attrattivo per tutta la popolazione. Così facendo si rischia di escludere una parte della clientela e di generare conflitti al momento del controllo dei biglietti». Oltre ai controllori, Giedemann esprime preoccupazioni anche per gli autisti: «Sono già fortemente sollecitati dal quadro lavorativo nel quale operano, caratterizzato da tempi di percorrenza stringati e da utenti della strada sempre più numerosi e indisciplinati. In questa situazione rischiano di dover rispondere costantemente a domande, in quanto vengono percepiti come ‘ambasciatori’ del trasporto pubblico. Così facendo, si rischia di aggiungere ulteriore stress al personale».

Gestione meno cara

Oltre a un minore utilizzo di carta, questo cambiamento dovrebbe comportare anche un risparmio economico. Come spiega Filippo Lombardi, presidente del Consiglio di amministrazione di Tpl «quando ho esaminato i conti e ho visto la voce relativa alla gestione di queste macchinette, mi sono spaventato». Infatti, spiega che non si tratta solo dei costi per i pezzi di ricambio, ma anche «delle spese per la sicurezza legate allo svuotamento e al trasporto del denaro. Una cifra francamente sproporzionata rispetto all’incasso generato da quelle monetine». Per Lombardi, il cambiamento verso il digitale dovrà giocoforza avvenire e il 25,8% della popolazione che usa ancora le monete per pagare il biglietto dovrà adattarsi: «Non è una scelta della singola azienda, ma di tutta la Comunità arcobaleno. Si tratta di un’evoluzione. Speriamo comunque di conquistare quel quarto di popolazione restante». E per ottenere tale risultato, conclude Küchler, «sono previste misure di accompagnamento sotto forma di sito web, informazioni sugli autobus e da parte del personale, in particolare dei controllori. Non appena verrà effettuata l’aggiudicazione a un fornitore di minidistributori automatici, saranno avviate campagne informative coordinate».