Il contadino è convinto che sia stato il lupo a uccidere i suoi animali. Sul posto i funzionari dell’Ufficio caccia e pesca e il consulente cantonale
Walter Celso non ha dubbi: è stato il lupo a sbranare le sue quattro pecore nei pressi dell’azienda agricola che conduce in territorio di Miglieglia (Comune di Lema). Il grande predatore è entrato in scena tra domenica e lunedì, probabilmente durante il forte temporale che si è scatenato nella notte. Raggiungiamo l’agricoltore al telefono nel pomeriggio di ieri, mentre è occupato nella ricerca e nel recupero delle carcasse degli animali. Ha già avvertito i funzionari cantonali dell’Ufficio caccia e pesca che si sono recati sul posto lunedì per il verbale, le verifiche e gli accertamenti del caso.
Il contadino ci racconta di essersi accorto del problema lunedì mattina verso le 6. Le pecore sono state assaltate nel recinto protetto posizionato a una ventina di metri dalla stalla, che si trova lungo il sentiero delle Meraviglie, poco distante dal Maglio del Malcantone. Poi, probabilmente anche a causa di fulmini e tuoni alcuni esemplari potrebbero essere fuggite. Tanto è vero che una pecora morta è stata ritrovata sul letto della Magliasina, un’altra è stata rinvenuta sbranata vicino all’acqua dall’altra parte del fiume. La situazione è stata monitorata nella giornata di oggi anche da Silvio Guggiari, il consulente specializzato per la protezione delle greggi entrato in funzione in Ticino lo scorso 2 gennaio. La funzione che ricopre Guggiari, ex gerente della Federazione ticinese produttori di latte, come si ricorderà, è la figura, voluta dal Consiglio di Stato, sostenuta anche finanziariamente dalla Confederazione.
L’agricoltore si è accorto della scorreria del lupo verso le 6 di mattina di lunedì, la sera prima verso le 21 era tutto in ordine. Walter Celso non nasconde la propria preoccupazione per la presenza del lupo in Malcantone che è testimoniata pure dalla fototrappole: «Abbiamo trovato anche un capriolo con la schiena spezzata. L’esistenza del grande predatore è confermata dal monitoraggio federale (kora.ch). Già tre settimane fa avevo segnalato il problema agli uffici cantonali». Recentemente il lupo avrebbe colpito anche a Cademario, uccidendo un vitellino e tre capre e a Vezio diverse capre. Ora cosa farà e quante pecore le sono rimaste? «I capi che mi sono rimasti sono 61», risponde il contadino che non campa solo di pastorizia, possiede anche altri animali e il reddito che ne ricava gli permette di vivere, con l’altra occupazione come boscaiolo che svolge in inverno. Preferisce non sbilanciarsi quando gli chiediamo di quantificare il danno economico, anche perché dipende dai capi. Il contadino chiederà un risarcimento all’assicurazione.
La notizia di questa razzia giunge all’indomani del battibecco politico, che ha rubato la scena l’altroieri. L’attacco è stato sferrato tramite un aspro comunicato diffuso ai media dal presidente dell’Udc Piero Marchesi e da quello del Centro Fiorenzo Dadò. A finire sotto tiro il consigliere di Stato Claudio Zali, accusato di fallimento nella gestione del lupo in Ticino, motivo per cui gli dovrebbe essere ritirato il dossier o lo dovrebbe cedere a un collega di governo. Nella replica, il movimento di via Monte Boglia ricorda che il tema del lupo è regolato da leggi federali e che a dare fastidio a Marchesi e Dadò è proprio la richiesta della Lega di cambiare passo nella gestione del dossier. Al di là di questo battibecco, le statistiche riportate da kora.ch dimostrano come in Ticino la situazione sia peggiorata sia per le predazioni sia per i 72 capi (ovini a caprini) uccisi dal lupo quest’anno (dati aggiornati al 15 luglio); nello stesso periodo, nel 2024 erano 38, nel 2023 42 e nel 2022 103. Le predazioni attribuite al lupo, invece, sono state 23, 16 episodi in fase di analisi (nello stesso periodo nel 2024 19, nel 2023 11 e nel 2022 17).