Luganese

Monteceneri: il referendum è riuscito

Casa di vacanza a Nante, i promotori della raccolta firme confermano l'anticipazione della ‘Regione’ e auspicano un dibattito sereno prima del voto

Nella foto, una veduta degli esterni della casa di Vacanza Madonna delle Nevi
(Ti-Press)
10 agosto 2025
|

Il referendum è riuscito. La raccolta delle firme ha avuto successo e lunedì 11 agosto verranno consegnate oltre 530 sottoscrizioni. I promotori confermano l’informazione pubblicata ieri sulla ‘Regione’. I cittadini di Monteceneri saranno quindi chiamati a votare in merito al credito di circa 4,7 milioni approvato dal Consiglio comunale per la ristrutturazione della casa di vacanza comunale a Nante (Airolo). I referendisti auspicano che si possa dibattere serenamente “prima della votazione”, affinché l’esercizio “diventi l’occasione per capire, confrontarsi e decidere tutti democraticamente, nel rispetto di tutte le opinioni”.

Per i referendisti e i firmatari, “il progetto del Municipio è esagerato e comporta troppe incognite finanziarie. In particolare, non c’è nessuna garanzia di poter ottenere dal Cantone i sussidi milionari ipotizzati. È quindi un rischio eccessivo per un Comune finanziariamente debole e con decine di milioni di altri investimenti già programmati nei prossimi anni”. In un comunicato, i referendisti “ringraziano i cittadini ed esprimono soddisfazione per il buon esito del prezioso esercizio democratico. Un contributo determinante è stato dato da un gruppo di persone che spontaneamente si è fatto promotore di un invio a tutti i fuochi di un appello a sostenere il referendum”. Secondo i promotori della raccolta di firme, “i cittadini firmatari hanno capito che lo scopo del referendum non è impedire la ristrutturazione e lasciar andare in rovina questo stabile, ma che si può realizzare una soluzione più modesta e meno rischiosa per le finanze comunali. Questo era l’intento iniziale del Consiglio comunale, quando si era deciso un intervento di manutenzione straordinaria sullo stabile esistente”. Dal canto suo, la consigliera comunale Alessandra Noseda si dice felice “della reazione spontanea dei cittadini: hanno voluto capire meglio di cosa si tratta e apprezzano la possibilità di decidere con il loro voto se affrontare una spesa di quasi cinque milioni con i molti rischi che questo comporta”. L’opinione diffusa è che si debba “ristrutturare questa casa di vacanza comunale con una spesa molto inferiore, mantenendo una struttura semplice, senza essere costretti a dare lo stabile in gestione a una società esterna dal futuro incerto”.

Il consigliere comunale Saverio Bozzini, giovane attivo quale monitore scout, invece, dedica un occhio di riguardo al tema delle future tariffe per l’uso della struttura da parte dei ragazzi e delle famiglie: “Non vogliamo perdere la caratteristica familiare di questa casa, gestita per molti decenni grazie al volontariato. Ciò ha permesso di applicare prezzi popolari. Questo non sarà più possibile con il progetto in discussione: in base al business plan allestito dal Municipio la società che gestirà la casa dovrà applicare tariffe proibitive per cercare di coprire i costi operativi (oltre 530'000 franchi annui, di cui 200’000 solo per il personale)”. Giorgio Berti, assieme ad altri cittadini senza cariche politiche e attivi nel volontariato, ha inviato un appello a firmare: “Siamo convinti che questo referendum consentirà al Comune di riprendere i progetti inizialmente fatti allestire dal Municipio e poi inspiegabilmente scartati. Si potrà così scegliere una soluzione meno costosa, adeguata ai bisogni di ragazzi e famiglie e che possa raccogliere un ampio sostegno della popolazione. Credo nel volontariato come risorsa preziosa di una comunità di circa 4’700 persone”.

Leggi anche: