Luganese

La Rega salva due ragazzi finiti in una zona impervia

Domenica i giovani sono scivolati mentre stavano scendendo lungo il sentiero sul versante svizzero del monte Caprino a 600 metri di quota

La zona del recupero dei due giovani
(Rega)
11 agosto 2025
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È stata davvero una brutta avventura conclusasi bene quella occorsa a due ragazzi domenica pomeriggio. Sono rimasti bloccati in una zona estremamente impervia e, incapaci di proseguire, sono stati soccorsi dall’equipaggio della base Rega di Locarno che li ha recuperati illesi. I due giovani erano partiti in tarda mattinata dal lato italiano del Monte Caprino e stavano scendendo seguendo il sentiero sul versante svizzero. Durante il cammino, a circa 600 metri di quota sono scivolati fuori dal sentiero, finendo in una zona estremamente impervia e si sono ritrovati in difficoltà, non riuscendo a proseguire.

Intervenuto un soccorritore alpinista

Poco prima delle 13.30 hanno lanciato l’allarme chiamando il 112, il numero d'emergenza europeo. Alle loro chiamate d’aiuto hanno risposto sia il 118 italiano, sia la Polizia cantonale ticinese. Siccome i due malcapitati si trovavano su territorio svizzero, è stato chiesto l’intervento della Rega. Per prestare soccorso ai due ragazzi è giunto rapidamente sul posto l'equipaggio della base Rega di Locarno, che ha chiesto la collaborazione di un soccorritore specialista elicottero del Soccorso Alpino Svizzero, visto il luogo impervio in cui era chiamato a intervenire. L’equipaggio della base Rega di Locarno ha effettuato un rapido volo di ricognizione per poter localizzare i due escursionisti in difficoltà.

Operazione complessa

La zona, oltre a essere molto scoscesa, era ricoperta da una fitta vegetazione che ha reso molto impegnativo e difficoltoso il loro salvataggio. Una volta localizzati i ragazzi, la squadra di Rega 6 ha individuato nelle loro vicinanze una piccola radura dove poter calare con il verricello il soccorritore specialista elicottero. L’alpinista ha raggiunto a piedi il primo ragazzo e in sicurezza lo ha accompagnato fino alla piccola radura, dove è stato recuperato grazie al verricello. In seguito, l'alpinista ha raggiunto l'altro ragazzo che si trovava circa a 50 metri dal primo e 20 metri più sopra. Lo sfortunato era finito in una zona ricoperta da un fitto bosco che impediva il recupero. Dopo averlo messo in sicurezza, l’alpinista ha dovuto tagliare diversi rami per riuscire ad aprire un varco fra le folte chiome degli alberi, sufficiente a permettere l'evacuazione del giovane.