Il 39enne si trova dietro le sbarre del penitenziario cantonale. Sarà presto raggiunto dal capo della banda criminale recentemente arrestato
Appena uscito di prigione in Francia, è stato estradato in Ticino il 39enne di nazionalità georgiana, che ora si trova dietro le sbarre al penitenziario cantonale di Cadro. Lo ha reso noto il Ministero pubblico. Il 39enne è considerato dagli inquirenti ticinesi uno dei sei componenti della banda che è riuscita a manomettere il sistema di gestione della roulette automatica del Casinò di Lugano. L’uomo è finito nel mirino della giustizia nell’ambito di una complessa e articolata inchiesta relativa a una truffa, effettuata a fine novembre 2024 alla casa da gioco cittadina. Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale della Magistratura ticinese. Dopo aver scontato una condanna per fatti analoghi in Francia è stato estradato in Svizzera.
L’uomo, come detto, risulta essere uno dei componenti di un gruppo criminale i cui membri sono stati tutti identificati e arrestati grazie alle indagini condotte in Ticino. Il capobanda è stato recentemente fermato in Armenia grazie a un mandato internazionale emesso dalle autorità ticinesi. Il gruppo, composto da cittadini georgiani, ha preso di mira case da gioco di diversi Paesi europei, riuscendo a manomettere il sistema di gestione della roulette automatica. Il 39enne è sospettato di aver preso parte alla truffa unitamente ad altre sei persone. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di truffa, danneggiamento e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. Da evidenziare anche l’importante collaborazione alle indagini da parte del casinò.
L’inchiesta, ricorda la nota del Ministero pubblico, che ha già portato al giudizio e all’espulsione dalla Svizzera di due complici lo scorso luglio, è coordinata dal Procuratore generale sostituto Moreno Capella. I due uomini, entrambi di nazionalità georgiana, di 38 e 43 anni sono stati processati e condannati dal giudice Amos Pagnamenta, presidente della Corte delle Assise correzionali a 18 mesi di carcere con la condizionale, sospesi per due anni, e 5 anni di espulsione dalla Svizzera per truffa e danneggiamento.