laR+ Luganese

Circonvallazione, Storni: ‘Quasi impossibile che Berna cofinanzi’

Il consigliere nazionale socialista concorda con Claudio Zali sulla Agno-Bioggio, ma difende l’operato sulla Moscia-Acapulco alle camere federali

In sintesi:
  • Per il consigliere di Stato, sarebbe stato meglio tentare la carta della richiesta straordinaria per la Cab, invece che per la galleria locarnese
  • Bruno Storni: ‘Non è corretto, opere diverse per costo e benefici’
Problema annoso
(Ti-Press)
27 agosto 2025
|

Molto difficile se non impossibile che Berna decida di cofinanziare la Circonvallazione Agno-Bioggio (Cab). Ma non si paragoni il progetto malcantonese a quello della galleria Moscia-Acapulco tra Ascona e Brissago, che è riuscito a ottenere i contributi grazie a una decisione parlamentare. Merito del lavoro fatto soprattutto da Bruno Storni (Ps). Proprio al consigliere nazionale socialista abbiamo chiesto una valutazione sugli ultimi sviluppi relativi alla Cab, ovvero sulla decisione del Dipartimento del territorio (Dt) di sospendere serate pubbliche e sondaggio consultivo, in attesa di avere un parere tecnico sull’eventualità di un cofinanziamento federale dell’opera.

‘Chiara concorrenza col tram-treno’

«La Cab è già stata bocciata quando costava molto meno, non penseranno mica che venga cofinanziata ora che i costi sono cresciuti così tanto (si parla di 337 milioni di franchi per la variante non interrata e di circa 550 milioni per quella interrata ad Agno, ndr)? La vedo molto ma molto difficile», valuta Storni, condividendo le osservazioni passate di Berna che nell’ambito dei Programmi di agglomerato del Luganese di prima e di seconda generazione, rispettivamente una quindicina e una decina di anni fa, aveva bocciato il cofinanziamento della Cab. «È corretto quanto sostenuto dal Consiglio federale, c’è una chiara concorrenza con il tram-treno, o fai l’uno o fai l’altro. Se la Commissione regionale dei trasporti del Luganese stavolta non è andata a chiedere il cofinanziamento, è perché sapevano già che non l’avrebbero ottenuto». Sbaglia invece Marchesi, secondo Storni, nel ritenere che la risposta alla sua interpellanza del governo federale sia un’apertura alla Cab: «La risposta secondo me è chiara. Spiega semplicemente le procedure e le regole per chiedere e ottenere finanziamenti di queste opere, ma ricorda anche che la Cab è già stata bocciata».

Zali: ‘La Moscia-Acapulco avremmo potuto finanziarla in Ticino, jolly era per la Cab’

Se sin qui il deputato socialista appare allineato al consigliere di Stato leghista, il discorso cambia quando si tocca la galleria Moscia-Acapulco. Nelle proprie precisazioni, ricordiamo, il Dt ha sottolineato che quel progetto assieme a quello dell’Oberburg (canton Berna) sono gli unici due in tutti questi anni a essere stati ‘ripescati’ dal parlamento, dopo che i servizi governativi avevano dato parere negativo per un cofinanziamento. Un errore, secondo Claudio Zali, nel caso dell’opera ticinese: «Il Ticino se poteva avere un jolly se l’è già bruciato. Una richiesta straordinaria di sostegno era da fare per la Cab, non per la Moscia-Acapulco, che ha un costo nettamente inferiore che avremmo potuto coprire a livello locale», proprio come era pianificato inizialmente.

«Non è corretto», però, secondo Storni: «Io non ho giocato nessun jolly, è stata un’analisi e una proposta razionale. La Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia ha voluto far pagare la galleria interamente a Comuni e Cantone rinunciando ai sussidi federali, ritenendo che non ci fossero i requisiti, inoltre raccontavano che il progetto non era pronto per essere inserito in tempo nel Programma di agglomerato del Locarnese di quarta generazione e quindi hanno scelto quella strada. Io ho detto fin da subito che si trattava di un’opera che andava cofinanziata dalla Confederazione (e infatti il Municipio di Gordola aveva impugnato la risoluzione che prevedeva la partecipazione finanziaria del Comune al progetto, senza contributi federali, ndr)».

Storni: ‘No, opera meno costosa e più giustificabile’

Storni contesta anche l’affermazione che la Moscia-Acapulco avrebbe ricevuto preavviso negativo dal Consiglio federale: «Non è così. Nel Programma di agglomerato del Locarnese di terza generazione il progetto non era in priorità A (dunque quelli più prioritari, che con le regole attuali vengono valutati a differenza degli altri, ndr), e non è mai stato valuto a Berna. Quando sono stato eletto in Consiglio nazionale nel 2019, in commissione è arrivato il caso Oberburg, che non aveva i requisiti ma il parlamento l’ha comunque salvato garantendo il cofinanziamento. E quindi mi sono chiesto se non si potesse fare la stessa cosa per la Moscia-Acapulco, che però contrariamente a Oberburg non era stata presentata alla Confederazione. In accordo con il Dt, ho quindi proposto in commissione di inserire anche la galleria ticinese nei Programmi di agglomerato di quarta generazione, in discussione nel 2023. C’erano due varianti: inserirla subito facendo aumentare il credito o far preparare al Consiglio federale un messaggio a condizione che rispettasse i requisiti necessari. Il Cantone ha suggerito di tentare la prima opzione, ma poi abbiamo dovuto ripiegare per la seconda che è stata approvata».

I miglioramenti nel Locarnese

«Ma il progetto – ribadisce il deputato – è ben diverso dalla Cab. La Moscia-Acapulco è stata accettata perché costa relativamente poco (attorno ai 100 milioni di franchi, ndr) e poi è più giustificabile rispetto alla Cab. Spostando in galleria, migliorandone il flusso, il traffico veicolare privato dall’attuale strada, quest’ultima verrà recuperata e valorizzata per il trasporto pubblico, ma soprattutto per la mobilità dolce mettendo in sicurezza ciclisti e pedoni, oggi particolarmente a rischio su quel pericoloso tratto di strada stretta e a traffico intenso, creando un percorso ciclabile continuo da Brissago a Locarno».

Leggi anche: