Luganese

Un team di esperti esterno per la digitalizzazione di Lugano

Dal professor Gambardella al professor Krienke: la Città si avvale di un comitato etico-scientifico di sei illustri personalità per le sfide tecnologiche

Michele Foletti all’apertura del Lugano Plan B Hub
(Ti-Press)
4 settembre 2025
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Un comitato etico e scientifico per l’innovazione digitale. È questa la novità principale che ha introdotto il Municipio di Lugano nell’ambito della propria strategia digitale 2025-30. Di fatto un aggiornamento del lustro precedente, dato che «Lugano non vuole diventare una città digitale, lo è già», ha precisato il sindaco Michele Foletti, ricordando che «c’è una storia alle nostre spalle, una cultura intrinseca, che hanno fatto diventare Lugano una città globale, della quale si parla a livello internazionale in tema di innovazione».

‘Non è digital washing’

Dalle Linee di sviluppo 2018-28 alla costituzione di Lugano Living Lab, dalla pubblicazione dei dati statistici al Plan B. «Sappiamo quali sono i nostri obiettivi e dove vogliamo arrivare. Ci sono diversi tasselli coerenti fra di loro che si sono nel tempo uniti. Una visione che abbiamo potuto portare avanti grazie alle collaborazioni con istituzioni e aziende. ll nostro non è digital washing, ma è una visione strutturata della Città, che ci ha portato e ci sta portando a ottimizzare l’amministrazione per migliorare la vita dei cittadini». Un processo nel quale i cittadini meno inclini alla digitalizzazione «vanno accompagnati verso le nuove tecnologie» e a tal proposito ci sono dei programmi pubblici già avviati. E poi le iniziative, come il sistema di pagamento digitale con cashback dei My Luga ideato proprio dal laboratorio urbano durante la pandemia.

Un esempio per le altre città

O ancora, lo sportello elettronico, che ha permesso durante il Covid di emettere il 60% di certificati digitali. «È un progetto che abbiamo condiviso con la Città di Mendrisio, e iniziative come questa aiutano a caratterizzarci – ancora Foletti –, contribuendo alla nostra identità digitale, costruita negli anni. Il mio timore è che un giorno un’istituzione superiore emani nuove regole e disposizioni, portandoci a mettere da parte quanto fatto e questo sarebbe peccato. Per questo, è importante collaborare con le altre Città (come l’iniziativa con Bellinzona, Chiasso, Locarno e Mendrisio, ndr). In tal modo potremo far valere maggiormente le nostre ragioni, anche nei confronti del Cantone, che spesso ha un approccio troppo verticale».

‘Critiche per migliorare’

Tornando all’oggi, Lugano aggiorna dunque la propria strategia per rispondere «alle sfide che ci vengono poste ogni giorno, cercando di essere precursori delle nuove tendenze». Ma in un mondo sempre più veloce e complesso, rischia di essere un compito arduo e un po’ azzardato per un ente pubblico da solo. Ed ecco quindi un illustre comitato etico e scientifico. «Il loro ruolo sarà quello di accompagnarci in questo processo di trasformazione digitale – osserva il capodicastero Consulenza e gestione Marco Chiesa –. Grazie all’esperienza e alle competenze che vantano, potranno darci preziose valutazioni critiche allo scopo di migliorare quel che stiamo facendo e la direzione nella quale stiamo andando», in ambito sociale e strategico, ma anche etico.

Da chi è composto questo organo consultivo indipendente? Da sei personalità di spicco nel settore della tecnologia: il professor Luca Gambardella, prorettore per l’Innovazione e le relazioni aziendali dell’Usi; il professor Emanuele Carpanzano, direttore di Ricerca, sviluppo e trasferimento della Supsi; Maria Grazia Giuffrida, direttrice associata del Centro svizzero di calcolo scientifico; Bruno Giussani, curatore ed esperto internazionale di cultura digitale; il professor Markus Krienke, professore ordinario di filosofia alla Facoltà di teologia dell’Usi; e Silvia Quarteroni, head of innovation allo Swiss Data Science center dei Politecnici federali di Losanna e Zurigo. Questo supporto esterno fornirà dunque delle consulenze al Municipio al nuovo digital office della Città, l’organo interno di coordinamento capeggiato dal segretario comunale Robert Bregy.

Oltre alla novità principale, sono stati aggiornati anche i principi guida (otto: digital first, inclusività, innovazione, bene comune, sovranità, governance, trasparenza e sostenibilità) e gli ambiti strategici (sette: infrastruttura tecnologica, servizi pubblici intelligenti, governance interna, inclusione digitale, gestione dei dati, innovazione e sostenibilità, partecipazione dei cittadini). Un processo a tutto tondo del quale Lugano vuole essere protagonista attiva.