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Il tram-treno non arriverà in ritardo

La tappa prioritaria verrà messa in esercizio nel 2035, la Confederazione contribuirà maggiormente all'opera, che costerà 765,9 milioni di franchi

Le carrozze inaugurate nell’agosto 2021
(Ti-Press)
11 settembre 2025
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L’investimento per la rete tram-treno è balzato a 765,9 milioni di franchi, mentre la Confederazione ha garantito la propria parte di superamento dei costi e parteciperà con 504,15 milioni di franchi. Ieri, il Consiglio di Stato ha stanziato il credito aggiuntivo di 87,390 milioni di franchi e l’aggiornamento dell’autorizzazione a effettuare una spesa di 262,5 milioni per la realizzazione della tappa prioritaria della Rete tram-treno del Luganese (Rttl), nell'ambito dell’attuazione delle opere del Piano dei trasporti del Luganese (Ptl) e del Programma di agglomerato del Luganese (Pal). Ad anticipare la decisione del governo è stato il presidente e direttore incaricato della Divisione delle costruzioni Norman Gobbi nella conferenza stampa indetta stamattina a Palazzo delle Orsoline. Un incontro stampa voluto per invertire la narrazione negativa sul progetto, ha precisato Gobbi. L’aumento dei costi è superiore a quanto anticipato da laRegione nei mesi scorsi.

Le ragioni dell’incremento dei costi

La conferma dell’impegno supplementare di Berna si è tradotta nella convenzione siglata con la Confederazione e con l’aggiornamento del credito di competenza cantonale. L’ampio incremento dell’onere dell’opera, rispetto al messaggio votato dal Gran Consiglio nel 2017, è dovuto al rincaro delle opere (di circa il 15%), all’aumento dei costi espropriativi e degli indennizzi, alle sei modifiche di progetto e a costi per il funzionamento della Rete tram-treno del Luganese Sa (Rttl), che ha assunto la governance del progetto su richiesta della Confederazione, con finanziamento nell’ambito dei programmi di sviluppo strategico dell'infrastruttura ferroviaria (Prossif). In conferenza stampa c’erano anche Claudio Zali, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio (Dt), Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni (Dt) (come Gobbi) e Alberto Del Col, direttore della Rttl Sa, ma non è stato spiegato quanto hanno inciso le modifiche di progetto nell’aumento dei costi. Verrà precisato nel messaggio governativo che non è stato ancora pubblicato. Si tratta, però, di modifiche significative che si sono consolidate negli ultimi anni, con tanto di approvazione da Berna. Stiamo parlando del nuovo tracciato all’uscita della galleria verso Lugano centro, fermata Cappuccine, della riorganizzazione della stazione sotterranea di Lugano, dei due nuovi sottopassi tra Bioggio e Manno, di un parcheggio interrato a Cavezzolo (Bioggio) e un park&ride aggiuntivo e interrato al nodo intermodale e terminale di Suglio (Manno).

Restano cinque ricorsi pendenti

In estrema sintesi, l’onere netto per il Cantone è del 19,7% (150,63 milioni), mentre i Comuni della Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) si assumeranno la quota del 14,2%, ossia 109,07 milioni, mentre Bioggio e Manno contribuiranno con 2,05 milioni di franchi. Rodoni ha invece rievocato le ultime tappe del progetto. Dopo i primi studi risalenti a vent'anni fa, nel 2017 c’è stata la prima pubblicazione del progetto ferroviario contro la quale sono state presentate 128 opposizioni. Pertanto il progetto è stato ricalibrato. Nel 2020 ne è stato pubblicato uno ottimizzato e, nel marzo 2023, l’Ufficio federale dei trasporti lo ha approvato: «Sono ancora pendenti cinque ricorsi al Tribunale amministrativo federale. Siamo fiduciosi in una decisione entro fine anno». Gli ha fatto eco Zali: «Sono contestazioni marginali che non intaccano la sostanza del progetto», per cui, anche se ci saranno possibili ricorsi al Tribunale federale, si spera nella concessione dell’effetto sospensivo. Insomma, le eventuali ulteriori opposizioni non dovrebbero dilatare i tempi di realizzazione dell'opera. La messa in esercizio della tappa prioritaria della rete tram-treno resta confermata nel 2035, ha assicurato Del Col che ha annunciato anche la recente sottoscrizione della Convenzione di attuazione.

Zali: ‘Abbiamo lavorato bene’

Proprio il direttore del Dt ha sottolineato come il «riconoscimento di Berna significhi che la Confederazione ha ritenuto che abbiamo lavorato bene, ora ci sono le migliori premesse per vedere quest’opera realizzata». La conferenza stampa è stata indetta solo un giorno fa, ha continuato Zali, «per evitare che l’informazione venisse diffusa da altre fonti prima di noi e rilasciata in malo modo. Ricorderete che, quando emerse la questione del possibile superamento dei costi, ricevemmo interpellanze sottoscritte da dodici granconsiglieri. Ieri il Consiglio di Stato ha approvato la parte cantonale del credito necessaria a coprire le spese». L’opera è importante per il Cantone che guarda al futuro della mobilità in risposta a una crescente esigenza di sostenibilità, ha rimarcato Gobbi: l’obiettivo è ridurre il traffico stradale offrendo valide alternative. Il Ticino ha sempre creduto nella mobilità sostenibile. I benefici per il Luganese saranno molteplici: una migliore qualità di vita urbana, una connessione diretta tra i principali poli del territorio, una piena integrazione con la rete ferroviaria cantonale e nazionale, nonché un forte incentivo a una mobilità moderna, sicura e accessibile, in linea con gli obiettivi climatici e ambientali».

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