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Delitto di Garlasco, indagato il presidente del Casinò di Campione d'Italia

Ex procuratore di Pavia, gli si contesta il reato di corruzione in atti giudiziari. Sarebbero stati finalizzati a scagionare Andrea Sempio

Mario Venditti
(Ti-Press)

Mario Venditti, ex procuratore di Pavia e attuale presidente del Casinò di Campione d'Italia è indagato dalla Procura di Brescia, competente per i reati commessi dai magistrati pavesi, per il reato di corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta sul delitto di Garlasco, nei confronti di Andrea Sempio, accusato di aver ucciso Chiara Poggi. Stamane l'abitazione pavese di Venditti è stata perquisita dagli uomini della Guardia di finanza di Brescia e Pavia, in collaborazione con i carabinieri del nucleo operativo di Milano. Perquisite anche le abitazioni dei genitori e degli zii di Andrea Sempio e quelle di due ex carabinieri della Sezione polizia giudiziaria di Pavia, stretti collaboratori di Venditti. La notizia è stata anticipata stamane dal Corriere della Sera online.

L'attuale presidente del Casinò di Campione è l'unico indagato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari per scagionare Sempio. L’indagine nasce dal ritrovamento, il maggio scorso, di un appunto a casa dei genitori dell'oggi 37enne. Una nota che riporterebbe le cifre “20/30”, seguite dal simbolo dell’euro, dal nome “Venditti” e dalla frase “gip archivia”. Il foglio, contenuto in un bloc notes, risalirebbe ai primi di febbraio del 2017. Giorni prima, quindi, che Andrea Sempio venisse formalmente a conoscenza di essere per la prima volta indagato per la morte di Chiara Poggi, cosa avvenuta l’8 febbraio di quell’anno. L’appunto sarebbe stato quindi scritto quando l’esistenza del procedimento era a conoscenza solo dell’autorità e della Polizia giudiziaria, e della difesa di Alberto Stasi – l’ex fidanzato di Chiara condannato a 16 anni per l’omicidio della 26enne –, che con la sua denuncia era riuscita a far riaprire (per poco) il caso. Attraverso analisi patrimoniali sui conti della famiglia Sempio si sarebbero accertati prelievi di contante fatti arrivare al magistrato, che aveva già archiviato una precedente inchiesta su Andrea Sempio. Una archiviazione sospetta che nei mesi scorsi aveva alimentato dubbi sulla decisione di Mario Venditti.