Un'interrogazione interpartitica chiede informazioni al Municipio dopo il ritiro della candidatura di Zugo
Quali priorità e quali ricadute avrà la Città di Lugano se diventerà Capitale svizzera della cultura 2030? A chiederlo, con un'interrogazione al Municipio, sono i consiglieri comunali Danilo Baratti (Verdi e indipendenti), Nina Pusterla (La Sinistra), Luisa Aliprandi (Lega), Federica Colombo Mattei (Il Centro) e Luisa Orelli (Verdi e indipendenti). “Zugo – si legge – ha recentemente deciso di ritirare la propria candidatura sottolineando i costi molto elevati (18 milioni) che un simile progetto comporta”. In Ticino, Lugano è “capofila di una cordata che coinvolge anche le Città di Mendrisio e Locarno”. Una sfida, sottolineano i consiglieri comunali, che “può certamente rappresentare un’importante opportunità di visibilità e di rafforzamento del ruolo della città nel panorama culturale nazionale e internazionale”. Anche se “ci troviamo in un periodo segnato da investimenti quasi nulli, da tagli e da crescenti difficoltà per molte realtà culturali, in particolare indipendenti, che già oggi faticano a trovare sostegno e spazi adeguati per sviluppare la propria attività”.
Al Municipio viene chiesto quali sono le stime dei costi relativi alla candidatura e all’eventuale realizzazione del progetto; quali sono le fonti di finanziamento ipotizzate; quali sono i principali progetti che verranno sviluppati, e con quali partner, nell’ambito della candidatura; quali garanzie ci sono che “un investimento di tale portata non comporti riduzioni dei pochi (ovvero quasi nulli) sostegni già destinati alla cultura indipendente, alla creazione locale e ad altri progetti urgenti per il tessuto culturale cittadino che sono attualmente in fase di stallo”; a che punto è la stesura del progetto di candidatura e in che modo “si intende coinvolgere la scena culturale indipendente affinché la diversità culturale della città sia rappresentata e valorizzata”.