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Abusi edilizi a Scudellate, il Municipio ‘non entra nel merito’

Gli interrogativi dei Verdi su alcuni interventi a Scudellate sono rimasti senza risposta. Questione di privacy e competenze

Il villaggio di Scudellate, finito sotto i riflettori
(Ti-Press/Archivio)
26 febbraio 2025
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Se i Verdi di Breggia si attendevano delle risposte puntuali sui possibili abusi edilizi che si sono verificati nel territorio del villaggio di Scudellate, ebbene sono rimasti delusi. Su vasche idromassaggio, cantine e colonnine di ricarica per veicoli elettrici il Municipio locale non ha intenzione di “entrare nel merito”. Gli interrogativi sollevati, insomma, su quelle domande di costruzione presentate a posteriori – quindi in sanatoria – resteranno in sospeso. La motivazione? Si fa appello ai testi di Eros Ratti e all’‘Abc del consigliere comunale’: gli atti parlamentari (interpellanze e interrogazioni), si esplicita rispondendo alle sollecitazioni di Claudia Castelli Cavadini, “non possono riguardare temi che coinvolgono la sfera personale e privata dei cittadini; questioni di esclusiva competenza del Municipio o di altre autorità su cui il Legislativo comunale non ha alcun potere decisionale o di sorveglianza”. Questo è quanto.

Nel merito solo della ringhiera

La curiosità sul destino delle richieste edilizie finite sotto i riflettori (inclusa la vasca, prima posata, poi rimossa) resterà, dunque, tale. L’Esecutivo ha sciolto, di fatto, un unico nodo, quello relativo alla recinzione lunga una settantina di metri fissata sulla ringhiera comunale della strada che conduce al cimitero. E lo ha fatto proprio perché la ringhiera, si sottolinea, è “un bene di proprietà comunale”. In questo caso, si spiega ancora, “si ritiene corretto entrare nel merito di questa domanda essendo posta su un oggetto di interesse collettivo comunale”.

Se il riferimento della consigliera comunale dei Verdi è alla “recinzione in rete d’armatura alla base della ringhiera, essa è stata approvata con licenza edilizia del 25 maggio 2020”. E ciò dopo una domanda di costruzione ordinaria. Diverso, si precisa poco oltre, è il discorso relativo alle “appendici e relativo pastore elettrico”, rivolte all’interno della proprietà privata, che “non hanno beneficiato di autorizzazione”. Tant’è, si annota, che “il tema è stato portato recentemente all’attenzione di questo Municipio e dunque si è deciso di attivarsi per regolarizzare questa situazione, come previsto dalla Legge edilizia”.

Sulla vasca c’è il veto cantonale

Per quanto riguarda gli altri interventi, emerge un’unica certezza. Ovvero il veto calato al Consiglio di Stato sulla vasca idromassaggio, contestata anche dalla Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura. Il manufatto era stato, come anticipato, prima sistemato accanto alla struttura che fa capo all’Albergo diffuso del Monte Generoso – ma su un terreno posto fuori zona edificabile e in area agricola –, e poi oggetto, all’inizio del 2023, di una domanda di costruzione a posteriori.

Per finire, a prevalere in questo caso, come hanno fatto capire i Servizi cantonali, sono stati gli interessi della pianificazione territoriale rispetto a quelli soggettivi e privati, legati all’attività commerciale. La stessa Stan aveva attirato l’attenzione su tutta una serie di violazioni a fronte di un villaggio censito nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos), inserito nel comprensorio dell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale Monte Generoso e iscritto nel Piano di utilizzazione cantonale (Puc) del Monte Generoso.

‘Nel rispetto delle leggi’

In tal senso, l’Esecutivo di Breggia tiene comunque a ribadire di operare “nel pieno rispetto della normativa vigente, applicando con rigore e imparzialità la Legge edilizia e le disposizioni a essa correlate, a garanzia di una gestione trasparente e conforme alle regole stabilite”. Non solo, è “opportuno ricordare”, si rimarca ancora, che per “tutti i progetti edilizi all’infuori delle zone edificabili, il Dipartimento del territorio è l’unica autorità competente a decidere se gli stessi sono conformi alla zona o se può essere autorizzata un’eccezione”. Concluso l’iter, si chiosa, “la decisione formale sulla domanda di costruzione viene comunque adottata dall’Esecutivo comunale, ritenuto che per principio l’avviso cantonale vincola il Municipio nella misura in cui esso è negativo”. Come è stato nel caso della vasca.

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