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‘Il Cinema Teatro deve essere tutelato a livello cantonale’

Il Municipio di Chiasso ribadisce le sue intenzioni e presenta un dossier tecnico-scientifico sull'immobile. Incarto in pubblicazione fino al 27 maggio

(archivio Ti-Press)
12 maggio 2025
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Il Cinema Teatro di Chiasso deve essere tutelato a livello cantonale. Il Municipio di Chiasso non ha cambiato idea dopo la risposta negativa del Dipartimento del territorio e, negli atti al Consiglio comunale sulla variante di Piano regolatore relativa al censimento dei beni comunali, rilancia la sua volontà di aggiungere il ‘suo’ Cinema alla lista dei beni protetti a livello cantonale. Lo fa forte delle osservazioni ricevute nell’ambito della fase partecipativa e con un dossier tecnico-scientifico sostenuto dall’esperienza di Nicoletta Ossanna Cavadini, particolare conoscitrice del Teatro, e corroborato dal parere di un esperto critico di architettura della Svizzera Romanda. Come spiegato nel dossier di pianificazione, “il Municipio insiste con la proposta di tutelare il Cinema Teatro quale bene culturale di livello cantonale, in considerazione del riconosciuto valore architettonico, storico e culturale dell’edificio, rappresentativo di una stagione storica e architettonica e unico nel contesto cantonale e nazionale”. Documento grazie al quale il Municipio ritiene di “portare validi argomenti a sostegno di questo elemento di tutela e auspica che il Consiglio di Stato la possa condividere”. L’incarto è attualmente in pubblicazione e può essere consultato all’Ufficio tecnico fino al 27 maggio.

Cambiata la soglia minima

Il Municipio di Chiasso ha deciso di fissare la soglia minima del valore medio di patrimonializzazione a 3,4 per definire gli edifici meritevoli di protezione secondo la Legge sui beni culturali. Con questo dato, e a seguito dell’esame preliminare dipartimentale, gli edifici tutelati complessivi sono 32: 3 già tutelati a Pr (uno a livello cantonale, l’oratorio di S. Stefano al Colle di Pedrinate, e due a livello locale, la Masseria Stefanetti di Pedrinate e il Cinema Teatro); 1 proposto dal Dt di nuova tutela di livello cantonale (la scuola materna di via Simen); 1 proposto dal Municipio di nuova tutela di livello cantonale (il Cinema Teatro, già tutelato a livello locale) e 28 proposti dal Municipio (o dal Dt) di nuova tutela a livello locale. Alla lista, su invito del Dipartimento, si aggiungono 22 beni mobili integrati in un complesso edilizio o nello spazio pubblico.

Il nodo: le modifiche architettoniche

Nel suo esame preliminare il Dt ha definito il Teatro non meritevole di tutela cantonale “a causa delle modifiche architettoniche effettuate nell’ambito dei lavori di ristrutturazione condotti nel 1999-2001” definite “poco rispettose della sostanza monumentale (copertura del tetto, prospetti laterali, nuovo volume a est e altro)”. Per il Municipio “una tutela solo limitata alla realtà locale appare del tutto inappropriata e si ritiene che le modifiche architettoniche apportate, per il suo adeguamento alle normative tecniche e di sicurezza vigenti, non possano essere prese da pretesto per escludere il bene dalla tutela cantonale, in quanto non ne compromettono l’integrità e unicità, considerato l’importante e rigoroso lavoro di restauro dell’apparato decorativo”. I temi analizzati nella perizia sul valore culturale sono: autori (l’architetto Americo Marazzi e il pittore Carlo Basilico), contesto culturale, tipologia dell’edificio, tecnica utilizzata, cinema atmosferico, edificio e apparato decorativo, restauro e ripristino.

‘L’esempio più completo della corrente Novecento’

Nella relazione tecnico-scientifica viene ricordato che il Cinema Teatro è nato per volere popolare di un gruppo di cittadini desiderosi di realizzare un’importante struttura teatrale e cinematografica a Chiasso, a seguito della demolizione del vecchio Politeama (1934). L’inaugurazione avvenne nel dicembre 1935 (con una proiezione), mentre nel gennaio 1936 arrivò il varo teatrale. Nel 1995 il Consiglio comunale autorizzò l’acquisto da parte del Comune del pacchetto azionario della società proprietaria del Teatro. Tre anni più tardi arrivò il voto per il credito di progettazione della ristrutturazione dello stabile. “Si intese palesemente come restauro conservativo e ripristino delle decorazioni. La struttura doveva pure essere resa conforme alle mutate esigenze dell’arte dello spettacolo”. La riapertura avvenne il 22 settembre 2001 “come polo culturale di riferimento per il Cantone Ticino e la regione transfrontaliera”. Gli esperti sottolineano che il Cinema Teatro, all’interno della struttura urbana di Chiasso, “costituisce l’esempio più completo della corrente Novecento. L’edificio ha infatti mantenuto la situazione tipologica iniziale come anche l’intero apparato decorativo: la rifunzionalizzazione del Cinema Teatro non ha compromesso le caratteristiche tipologiche dell’edificio, ma ha richiesto unicamente un ‘riprogettamento’ di alcuni spazi tecnici e teatrali”.

Lo stabile “rappresenta un valore culturale e artistico non solo per Chiasso ma per il Cantone – concludono gli esperti –, in quanto rispecchia quasi come un manifesto fisico l’espressione culturale, artistica e architettonica di una particolare fase storica e geografica, pensata e realizzata da due importanti esponenti ticinesi dell’architettura e della pittura dell’epoca, dal respiro internazionale”.

C’è un ostacolo

Per Chiasso c’è un altro ostacolo da superare. Nel dossier si evidenzia infatti che “un’eventuale decisione del Consiglio comunale a favore del vincolo cantonale come bene culturale del Cinema Teatro potrebbe essere contestata a livello di competenza, visto che un Comune non ha la facoltà di determinare un vincolo di bene culturale di interesse cantonale. D’altra parte è la sola possibilità per portare, se fosse necessario, in giudizio la decisione”.

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