Con questo viatico Lucio Lorenzon ha raccolto il testimone di primo cittadino da Davide Rossi, portando alla presidenza un esponente di Udc-Udf
Conquistato il suo spazio nell'arco politico comunale alle ultime Elezioni dell’aprile 2024, il gruppo Udc-Udf aveva rivendicato, da subito, il diritto di sedere al tavolo dell'Ufficio presidenziale di Mendrisio. Diritto conquistato anche grazie al passo indietro, un anno fa, dell'AlternativA, che aveva di fatto disinnescato un possibile confronto serrato con l'altra anima dell'area di Destra (la Lega). E questa sera, lunedì, il testimone è passato quindi nelle mani di Lucio Lorenzon (Udc-Udf), al suo primo anno di esperienza nel legislativo cittadino. A consegnarglielo Davide Rossi del Centro. Vestita dunque di ufficialità la carica, in questo secondo anno di legislatura ad affiancare Lorenzon saranno Simona Rossini (Lega-Ind.), primo vice presidente, e Marco Tela (Plr), secondo vice presidente.
Che primo cittadino sarà Lorenzon? Lo ha rivelato lui stesso nel suo discorso di insediamento, mettendo l'accento, da un lato, sui valori tradizionali, e guardando, dall'altro, al futuro che ci attende. Tanto da rompere gli indugi e spiazzare la sala, dichiarando che «nel rispetto delle persone che si definiscono non binarie, per quest’anno di presidenza mi rivolgerò all’Assemblea utilizzando il ‘maschile inclusivo’, come da ‘Guida all’uso inclusivo della lingua italiana nei testi della Confederazione’. Guida – ha rimarcato – che chiederò all’amministrazione di trasmettervi per opportuna presa di conoscenza, per quanti ancora non avessero avuto l’occasione di conoscerla». Tutto ciò, ha precisato, lasciando a ciascuno la libertà di scegliere la formulazione che gli è più consona e confermando che si farà guidare dal «dovere di imparzialità», ricordando altresì, che al centro del dibattito politico vi è sempre «il bene dei Cittadini di Mendrisio».
Il neo presidente ha poi lanciato di nuovo il sasso nello stagno delle aggregazioni. «Un mio personale auspicio – ha chiarito – è che i membri dell’Esecutivo si attivino per promuovere le migliori, regolari e proficue relazioni con i Comuni vicini e perché no, che abbiano l’ardire di valutare e proporre qualche nuova fusione. Su questo fronte da troppo tempo non si muove più nulla ancorché vi siano realtà a noi vicine – come il Basso Mendrisiotto, ndr – che sono in fermento e si stanno organizzando».
Lorenzon non si è sottratto neppure dal toccare il nodo delle finanze, tema sul quale Udc-Udf accendono spesso i riflettori. «La situazione finanziaria della Città è al momento sana, ma non florida; per conservarla in salute – ha richiamato – è indispensabile che ogni spesa che approveremo abbia un impatto positivo e tangibile sulla qualità della vita dei nostri concittadini. Credo che in questo ambito vi sia margine per migliorare e ottimizzare le scelte strategiche». Per finire ha dato voce a un sogno nel cassetto, da realizzare nel prossimo anno di presidenza. «Mi piacerebbe poter svolgere almeno un paio di sedute del nostro Consiglio nei quartieri che compongono la nostra Città – ha annotato –. Anche qui voglio trasmettere un chiaro messaggio a tutti i nostri concittadini: all’interno del Consiglio comunale siamo ben consapevoli delle peculiarità e delle tradizioni dei quartieri aggregati».
Nel passare le consegne, il presidente uscente Davide Rossi, dal canto suo, ha voluto lanciare uno stimolo al suo successore esortandolo a «maggiormente coinvolgere anche il Consiglio comunale, e per esso il suo presidente, nei vari momenti di incontro con la popolazione, analogamente a quanto accade in altri Comuni». Nel concludere la sua «bella esperienza» Rossi si è rammaricato del fatto che tutto questo sia un po' mancato: «Mi è un po’ spiaciuto, per esempio, dovere apprendere dai media della posa della prima pietra del progetto Skate park – ha spiegato –; è vero che non ero probabilmente tra i più entusiasti fautori del progetto, ma non mi sarebbe sembrato fuori posto che nell’inaugurazione fosse coinvolto anche il Consiglio comunale, anche solo perché si tratta dell’organo che, in prima battuta, ha votato il finanziamento di quest’opera».
Per il Municipio e le Petizioni la mozione firmata da Massimiliano Robbiani, Simona Rossini, Nadir Sutter e Samuele Caimi della Lega non è ricevibile. E così ha passato la palla al Consiglio comunale che, questa sera, lunedì, ha deciso a larga maggioranza di non andare nella direzione proposta dai mozionanti, che hanno difeso la loro tesi. Ovvero inserire le figure di nonne e nonni nelle classi delle scuole comunali per favorire l'incontro fra generazioni, così come si è sperimentato negli ultimi 15 anni nel Canton Lucerna, appoggiandosi a Pro Senectute. Condiviso il principio e riconosciuta l’importanza di coltivare un dialogo intergenerazionale, a Mendrisio, si è fatto capire dalle altre forze politiche, ci si spende già molto in questa direzione, dentro e fuori gli edifici scolastici, dove la competenza di stilare i programmi è cantonale.
A Mendrisio oggi non ci sono i presupposti per introdurre una tariffa di immissione in rete dell’energia elettrica fotovoltaica a sostegno dell’investimento effettuato per la realizzazione dell’impianto. La pensano così il Municipio e la Commissione delle petizioni. E di fatto si allineano anche i promotori della mozione, i consiglieri dell'AlternativA. Le proposte, ha motivato Cristina Marazzi Savoldelli, in parte già preso forma. L'atto parlamentare, ha sottolineato, ha «spronato le Aim a sviluppare incentivi che vanno nella giusta direzione – tra cui un nuovo modello attraverso sconti sulla bolletta per l’energia prodotta –; sperando in una introduzione a breve». Una linea che, per finire, ha fatto sua l'aula consiliare a larga maggioranza.
Archiviata la seduta, questa volta consigliere e consiglieri comunali non hanno brindato al nuovo Ufficio presidenziale come da prassi. Lorenzon ha infatti preferito devolvere una donazione a favore dell'Associazione Pro Infanzia, la quale dal 1912, anno della sua fondazione, aiuta le famiglie con figli domiciliate a Mendrisio e che si trovano in difficoltà economiche. Nuclei ai quali dà una mano per far fronte ad affitto di casa e bollette.