Per la Commissione speciale di controllo su Usi e Supsi il caso dell’ex professore dell’Accademia di architettura è archiviato. Scoppiata la polemica al seguito di un post dell’architetto e docente, la Commissione, riunitasi mercoledì a Lugano, aveva ritenuto di mettere la tematica all’ordine del giorno. L’obiettivo? Chiarire le dichiarazioni del ‘prof’ Pro-pal, a suo dire ‘espulso’ dall’ateneo proprio per le sue posizioni su Gaza e il governo di Netanyahu, e al contempo sentire la versione dell’Università. Usi la cui presa di posizione nel giro di alcune ore ha messo un punto alla vicenda. Nessun licenziamento, si è precisato in una nota, il docente ha insegnato all’ateneo di Mendrisio sino alla fine di dicembre del 2022. Di conseguenza, ha aggiunto l’Usi, non si è entrati “nel merito di una valutazione giuridica o etica del contenuto dei post, proprio perché non c’era alcun contratto in essere”. E d’altro canto, l’Università “tutela e promuove la libertà di espressione e la libertà accademica”.
Risposte, ci fa sapere Andrea Sanvido (Lega dei Ticinesi), fresco di presidenza della Commissione, «di cui, come organo di controllo, ci riteniamo assolutamente soddisfatti». Ora l’Usi si riserva di tutelare i propri diritti nelle sedi opportune. «Si è trattato quasi di una diffamazione nei confronti dell’Università. Pensando all’immagine, alle cifre in gioco e alla difficoltà di reperire fondi, a titolo personale e come politico mi aspetterei una reazione», ci dice Sanvido.