Dall'area di Destra a quella progressista nel Distretto si è pronti a perorare la causa a Berna, con qualche distinguo
Il traffico è da tempo ormai una spina nel fianco del Mendrisiotto e Basso Ceresio. E da un po’ nella regione, attraversata dai grandi assi di collegamento, si sogna di poter piegare i flussi della mobilità ai bisogni di un territorio che brama, alfine, una migliore qualità di vita. L’idea di ‘mascherare’ e modificare il tracciato autostradale, in effetti, ha già fatto capolino più volte nel corso degli ultimi anni. Da un paio di settimane, però, il Plr sottocenerino (Mendrisiotto, Val Mara e Luganese) e l’Associazione Lea (Libertà - Energia - Ambiente), a sorpresa, hanno messo sul tavolo una petizione che ha l’ambizione di coagulare forze politiche e sostegno popolare attorno a una richiesta audace: coprire l’A2 da Bissone a Chiasso. Il momento, del resto, appare propizio.
Il sud del cantone porta in dote, infatti, la bocciatura sonora del potenziamento della rete stradale nazionale (del 24 novembre scorso). E tutti sono in attesa di ‘Trasporti ’45’, lo studio commissionato al Politecnico di Zurigo dal consigliere federale Albert Rösti (Datec), lo stesso che circa un mese fa ha partecipato all’inaugurazione a Zurigo, nel quartiere di Schwamendingen, del parco con cui si è ricoperto un tratto di autostrada di quasi un chilometro. Morale, è bene farsi avanti, anche muovendo le acque con suggestioni al limite del provocatorio. Come è stata recepita, però, la raccolta firme dagli altri partiti? Dall’area progressista all’area di Destra, il tema è già finito al centro del dibattito di quasi tutti i gruppi (la Lega, ci fanno sapere, deve ancora entrare nel merito); e la disponibilità è ampia. Nel frattempo, nella buca delle lettere del Plr e online (sul portale change.org) stanno arrivando i primi formulari e le prime sottoscrizioni. Solo la petizione digitale ha raccolto oltre 300 adesioni. E la campagna, decisa a interpellare pure Municipi e associazioni, non è ancora entrata nel vivo, lo sarà nelle prossime settimane.
«Il nostro scopo è fare la voce grossa verso il Consiglio di Stato, così che possa portare a Berna le nostre istanze, facendo capire che la regione è unita e si aspetta un progetto e un tracciato il meno invasivi possibile per la popolazione locale – ribadisce Lorenzo Cavagliotti, coordinatore dell’iniziativa Plr –. Non dimentichiamo che per il PoLuMe – la creazione della terza corsia dinamica da Lugano a Mendrisio, ndr – si è previsto un investimento di oltre 2 miliardi di franchi. I fondi ci sono. E dopo Airolo e l’Alto Vedeggio adesso tocca anche al Mendrisiotto-Basso Ceresio».
In casa dei Verdi del Mendrisiotto la soddisfazione è palpabile. La mossa liberale radicale ha stupito, lo si ammette, ma ha aperto nuovi scenari e la sensazione che prevale è positiva. Soprattutto davanti a una problematica annosa e a rivendicazioni che i Verdi, anche a livello regionale, portano avanti da tempo. Insomma, gli ecologisti, conferma Jacopo Scacchi, coordinatore della Sezione del Mendrisiotto, sono pronti a schierarsi al fianco del Plr. Del resto, non va dimenticato, ci ricorda il coordinatore, che alfine l’obiettivo della copertura dell’A2 è stato iscritto pure nel Pam5, il Programma di agglomerato di quinta generazione.
Il fatto che il Plr si sia assunto la paternità dell’iniziativa, annota Scacchi, dà la possibilità di «portare a bordo quanta più gente possibile». E l’unione, si sa, fa la forza: «Per una volta – osserva infatti il coordinatore – si respira uno spirito unitario». E non è poco su un nodo, come quello del traffico, che di solito divide. A Mendrisio l’AlternativA, che riunisce Verdi e Sinistra, si è adoperata da subito, ribadisce Scacchi, che siede nel Consiglio comunale della Città, e si prefigge di dialogare con le sezioni locali del Plr proprio per capire come muoversi a sostegno della petizione. Il prossimo passo? «Ciascuno dovrebbe cercare di coinvolgere i propri rappresentanti a livello cantonale e federale per perorare la causa di questo territorio. Certo serve coerenza: non si può prima sostenere il raddoppio del Gottardo, poi proporre di coprire l’autostrada».
La svolta ambientalista del Plr sottocenerino ha spiazzato anche i socialisti, i quali ci vanno però più con i piedi di piombo: l’hanno letta come un “segnale importante”, ma restano scettici. Anche perché, fa memoria Marco D’Erchie, presidente del Ps Mendrisiotto e Basso Ceresio, «in questi ultimi trent’anni per le battaglie condotte con i Verdi siamo stati additati come visionari o estremisti e ora come ora più delle uscite declamatorie servono i fatti. Mi chiedo dunque se il Plr cantonale sia in linea con le proposte delle sezioni sottocenerine». Qualcosa di recente, in ogni caso, è cambiato nel panorama politico e il tema ambientale è ormai ineludibile, per tutti. In effetti, riconosce D’Erchie, «la proposta avanzata è sicuramente interessate», nella consapevolezza, come emerso anche dalla recente assemblea della Sezione, che siamo di fronte a un’opera colossale che vedrebbe però la luce “tra qualche decennio, se tutto filasse liscio nelle discussioni e decisioni a livello federale, cantonale e infine nel coinvolgimento dei Comuni interessati”.
Oggi occorre, quindi, essere pragmatici e andare, come si dice da tempo, alle radici del problema. In altre parole, le priorità, come richiama il presidente, sono anche altre, all’orizzonte una riduzione del traffico di transito nella regione. Tre i punti su cui si focalizza il Ps distrettuale. Ovvero la revisione di una politica economica che “non difende la classe lavoratrice dal dumping salariale favorendo un frontalierato – si parla di 70mila passaggi giornalieri, ndr – alle volte selvaggio e al limite della legalità”; le misure a sostegno dell’uso del mezzo pubblico o del ‘car sharing’ e l’impegno a “disincentivare l’utilizzo dell’automobile” – e aver cancellato la tassa di collegamento, si rimarca, “va purtroppo nella direzione opposta” –; e la rivendicazione del trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia, oltre al prolungamento di AlpTransit verso Chiasso, “ancora lungi dall’essere messo in agenda e che aiuterebbe ad alleggerire la mole di merci che transitano sull’asse dell’A2”. I socialisti, comunque, non si chiameranno fuori dal dibattito ambientale, con una avvertenza: “Solo se il progetto di rendere l’autostrada sotterranea sarà parallelo a delle azioni concrete per diminuire traffico e inquinamento nella regione potrà definirsi una ‘soluzione’”.Come dire, purché “la copertura dell’A2 da Bissone a Mendrisio non sia solo un tappeto multimiliardario sotto cui nascondere il problema”.
Il Centro Mendrisiotto, dal canto suo, è pronto a fare squadra. E «accoglie con favore la petizione promossa dal Plr che chiede l’interramento dell’autostrada A2 da Bissone a Chiasso – ci fa sapere Valentina Rossi, presidente Centro Mendrsiotto –. Questa iniziativa si inserisce in un dibattito di lunga data che coinvolge l’intero Mendrisiotto e che ha visto, nel corso degli anni, numerose proposte accomunate da un obiettivo condiviso: restituire qualità di vita al nostro territorio. Ricordiamo, in particolare, la mozione lanciata nel 2020 dai deputati in Gran Consiglio Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio e Luca Pagani, che avevano avanzato la richiesta di interrare il tratto nel Basso Mendrisiotto e che ha dato avvio a uno studio di fattibilità».
Quello liberale-radicale non è, insomma, il primo tentativo. «La voce del Mendrisiotto sulla tematica è certamente univoca, ma auspichiamo che le diverse iniziative già in atto siano attuabili nel medio termine per portare sollievo alla nostra regione – ribadisce la presidente –. Non possiamo permetterci di attendere il 2100 e oltre per trovare soluzioni concrete al traffico che attanaglia il nostro territorio. Continueremo, dunque, a lavorare nelle sedi preposte, invitando anche i Comuni a fare la loro parte, per poter fornire alle cittadine e ai cittadini del Mendrisiotto soluzioni viarie in tempi ragionevoli».
Spostandosi nell’area di Destra, «fino a oggi l’Udc di Mendrisio e l’Udc Ticino non sono state interpellate dai promotori, aspettiamo – precisa Pierluigi Pasi, presidente uscente della Sezione Udc di Mendrisio –. Di fatto la loro idea complessivamente va nello stesso senso e si sovrappone a quella che Tiziano Pasta ha lanciato già nella primavera dello scorso anno, diciamocelo, facendo un po’ sorridere alcuni: interrare lo svincolo autostradale di Mendrisio. Recentemente quest’idea è stata rilanciata ufficialmente col gruppo in Consiglio comunale attraverso un atto parlamentare. Per l’Udc di Mendrisio – sottolinea ancora Pasi – interrare lo svincolo autostradale costituisce, differentemente, un progetto ragionevolmente proponibile in termini economici e temporali. Costituisce, insomma, una tappa concreta e realizzabile verso un necessario recupero territoriale, nell’interesse della popolazione del Mendrisiotto. Contiamo sul fatto che le altre forze politiche ci sostengano in questa nostra idea e soprattutto che il Municipio la faccia sua da concreto promotore. Per questi progetti, ampi ma di grande interesse generale, ci vogliono visioni e intraprendenza».