Mendrisio attende una controproposta del governo e, nel frattempo, valuta di acquisire la struttura
Sul Mercato Coperto di Mendrisio il Consiglio di Stato non intende fare un passo indietro. Se la convenzione – oggi scaduta – con la Città di Mendrisio verrà rinnovata, lo si farà su altre basi. In poche parole, per utilizzare la struttura in futuro il Comune dovrà pagare. Su questo punto l'autorità superiore proprio non ci sente. In realtà negli ultimi mesi si è tentata la via della ‘conciliazione’, ma quando hanno lasciato il tavolo dell'incontro, sollecitato dal Municipio a Claudio Zali, l'11 aprile scorso, le parti – Cantone e Comune, appunto – erano ferme sulle rispettive posizioni. Il nodo, portato alla luce la primavera scorsa da una interrogazione della Lega, insomma, c’è e va ancora sciolto.
Ora come ora, fa sapere l'Esecutivo stesso rispondendo alle sollecitazioni del gruppo – primo firmatario Massimiliano Robbiani –, si resta in attesa di una controproposta cantonale, che comporterà, in ogni caso, degli oneri. Tant’è che l’autorità locale, si conferma, "sta valutando anche l’opportunità di acquisire il fondo". La Città, del resto, in tutti questi anni – l'accordo risale infatti al primo gennaio del 1986, durata 40 anni – si è presa cura del ‘suo’ Centro manifestazioni. Da una parte l'ente locale ha usato, a titolo gratuito, lo stabile per "scopi di intesse pubblico o scopi diversi" – come era nei patti –; e dall'altro lo Stato ne ha disposto per le sue necessità (senza pagare pegno). Sullo sfondo, l'impegno di Mendrisio a mantenere "in perfetto stato" la struttura. Ad oggi, ribadisce l'autorità comunale, ci si è fatti carico di spese per circa 5 milioni. Senza contare i costi di gestione, che l'anno scorso hanno raggiunto i 150mila franchi e quest'anno si stima saranno sui 112mila franchi.
Sta di fatto che la Città non è intenzionata a rinunciare al Mercato Coperto, dove si allestiscono gli appuntamenti elettorali, dove ha luogo la cerimonia di fine anno per lo scambio di auguri con la popolazione e che accoglie il tradizionale pranzo degli anziani. Un attaccamento che non è dettato da aspetti finanziari: pur usufruendo del Mercato Coperto a titolo gratuito, la gestione dell’infrastruttura, tiene a rimarcare l'Esecutivo, segna un disavanzo. Interrogato poi sugli introiti degli affitti, il Municipio ha informato che le entrate si aggirano attorno ai 25mila franchi. Somma alla quale si aggiunge "un rimborso di 37'800 franchi per prestazioni fornite dal personale dell'amministrazione per la preparazione della sala".
Come si è arrivati, però, a questo punto? "La richiesta di rinnovo della convenzione – ricostruisce l'Esecutivo – è stata introdotta in anticipo – ovvero il 29 settembre 2023, ndr – rispetto ai tempi previsti", la fine del 2024; quindi oltre un anno prima. Salvo poi dover attendere sino al novembre scorso, si annota, per ricevere la prima risposta dal governo. Missiva, quella cantonale, in cui si diceva "di poter aderire in linea di principio alla richiesta di rinnovo", ma precisando che si sarebbe chiesto un contributo. A quel punto, la Città, si rivendica, "ha reagito tempestivamente, chiedendo al Consiglio di Stato, con la massima urgenza, di comunicare le condizioni finanziarie per un eventuale nuovo accordo", riservandosi altresì di "valutare se procedere alla sottoscrizione di un nuovo documento oppure lasciar scadere definitivamente l'attuale convenzione".
Avviata una consultazione con i Servizi del Dipartimento del territorio, si è poi arrivati, in gennaio, alla "richiesta urgente" del Municipio di Mendrisio. Obiettivo, "conoscere le nuove condizioni di rinnovo". Qui la risposta è arrivata una decina di giorni dopo, il 20 gennaio. Ed ecco i paletti messi a livello cantonale, assieme a due opzioni: versare 50mila franchi annui, oltre alla metà degli introiti annui lordi, ricavo dell'affitto di edifici e posteggi a terzi, oppure corrispondere un'unica cifra di 80mila franchi l'anno; va da sé il costo per manutenzione ordinaria e straordinaria da mettere nel conto. In ogni caso la situazione fa discutere e preoccupare come evidenziato pure dai deputati del Centro Maurizio Agustoni e Gianluca Padlina in una interrogazione al governo.
Adesso, dunque, non rimane che aspettare gli sviluppi. La Città, comunque, da parte sua ha già iscritto a bilancio per il periodo 2027-2028 interventi di sistemazione per 930mila franchi. Così da poter mettere mano a impianto di riscaldamento, illuminazione, pavimentazione, lucernari, serramenti, cucina e arredo.