Il Municipio della Città annuncia un progetto alternativo che farà base al Centro giovani e spiega perché ha deciso di chiudere l'esperienza a Canavée
L’esperienza di Midnight Mendrisio 11 O’Clock si esaurisce qui. E questa volta a dirlo è il Municipio della Città. La decisione è figlia di una “attenta valutazione”, si assicura confermando le voci raccolte dal gruppo del Centro, tradotte poi in una interrogazione. Pur riconoscendo ancora degli “elementi di valore” nella proposta della Fondazione IdéeSport, si è giunti alla conclusione di chiudere il progetto. Quindi l’accordo di collaborazione, a scadenza giusto questo mese, non verrà rinnovato. Le strade del Comune e della Fondazione, però, non si separeranno del tutto. Il percorso di MiniMove, iniziato nel 2019 con l’intento di dare ogni domenica un punto di incontro ai bambini e alle bambine in età prescolare e ai loro genitori, proseguirà per altre due stagioni. Una realtà, oltre che a Mendrisio pure a Lugano e a Bellinzona, dal 2024 questa iniziativa ha aperto anche ai fratelli e alle sorelle maggiori (tra i 6 e gli 11 anni). E ragazzi e ragazze delle Medie? Per loro di sabato sera il dicastero Socialità e Pari opportunità ha in serbo una alternativa, non più in palestra ma negli spazi del Centro giovani. Su suggestione dell’Ufficio famiglie e giovani si organizzerà, in via sperimentale, Discomedia. Da settembre, dunque, nella sala al piano interrato del Centro verrà allestita una sala da ballo con dj set, mentre al piano terra si troveranno ping pong e calcetto; tutto ciò come in passato dalle 20 alle 23. “L’idea è quella di creare un contesto divertente e semi-protetto (niente consumo di alcolici e sostanze, presidio della vigilanza privata sul sedime esterno per non far accedere giovani più grandi) dove ragazze e ragazzi possano divertirsi in maniera sana”, spiega l’Esecutivo. Per partecipare, poi, bisognerà iscriversi. L’intenzione è di introdurre una sorta di ‘numero chiuso’, non andando oltre l’ottantina di presenze. Quanto alla gestione della serata sarà affidata, si illustra, a rotazione a una équipe composta da un operatore del servizio – ovvero Prossimità o Centro giovani –, due aiuto animatori e un gruppo di giovani.
Restano lo stupore e la delusione a cui ha dato voce la presidente del Comitato genitori Scuola media Mendrisio, Paola Santoro, su queste colonne davanti alla scelta della Città. Comitato che, al pari della Scuola e del Gruppo visione giovani della Polizia cantonale, “non si è ritenuto opportuno coinvolgere”, sentendo “altri attori della rete”. Mendrisio, in ogni caso, non getterà del tutto la spugna sul vecchio progetto. Il Municipio, si fa sapere, si prefigge di “continuare una riflessione di carattere regionale con i Comuni e la Fondazione IdeéSport per lo sviluppo di un progetto sull’intera regione del Mendrisiotto”. Se è vero, si fa notare, che nel tempo la partecipazione a Canavée è tendenzialmente calata – alle ultime 25 serate si è registrata una partecipazione media di circa 39 utenti –, è un dato di fatto che i giovani di Mendrisio frequentano altri progetti Midnight del Distretto. Nel 2023-2024 si sono contate 896 entrate fra i mendrisiensi e la gran parte dei ragazzi (le ragazze sono in minoranza) si è diretta a Stabio, seguono Midnight Basso Ceresio, Morbio e Chiasso.
I primi dubbi sulla continuità dell’esperienza il dicastero, si chiarisce, li aveva espressi alla Fondazione già nel 2024. Negli ultimi tempi, si fa capire, “le aspettative del servizio – se paragonate al passato – sono state in parte disattese a fronte delle molteplici sfide insite nella presa a carico dei/delle giovani”. L’attenzione si è così focalizzata su “alcune criticità gestionali nel far fronte alla complessità sempre più marcata dell’universo giovanile”. Una complessità che “va gestita con modalità operative diverse, capaci di garantire da un lato la necessaria flessibilità, dall’altro lato la comprovata solidità delle figure di riferimento”. Di conseguenza, si annota, “occorre inevitabilmente offrire nuove soluzioni, capaci da un lato di cogliere le diverse forme di disagio, e, dall’altro, di rispondere con proposte di presa a carico professionalmente solide e socialmente attrattive per tenere agganciati i/le giovani”. Non da ultimo, non si è sottovalutato l’aspetto finanziario: i costi – 30mila franchi a stagione –, erano destinati infatti a crescere.