Mendrisiotto

Sempre più minori non accompagnati in Ticino: nel 2024 erano 274

Il governo fa il punto sulla situazione dei giovani migranti. Sette oggi i foyer in cui vengono alloggiati

C’è chi viene intercettato alla stazione ferroviaria
(Ti-Press)
23 giugno 2025
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Dal 2022 in poi il numero dei migranti minorenni non accompagnati presenti sul territorio cantonale è andato aumentando, sino ai 274 dell'anno scorso. Una tendenza che non si ritrova nelle cifre dei giovanissimi attribuiti al Cantone, che nel 2024 erano 77 (a fronte dei 133 dell'anno precedente). Del resto, la quasi totalità di questi minori ha già ottenuto lo statuto di ammissione provvisoria o di rifugiato. Di conseguenza, è "fondamentale attivare in modo tempestivo misure specifiche a sostegno di una loro integrazione sociale e formativa". È lo stesso Consiglio di Stato a confermare dati e ‘modus operandi’ e a restituire soprattutto un quadro della situazione dei ragazzi migranti in Ticino.

Ad attirare una volta di più l’attenzione sul tema, la primavera scorsa, è stato il gruppo Mps dopo il caso del giovane di origine algerina – poi rivelatosi maggiorenne – trovato la sera del 31 marzo scorso senza vita nel greto del torrente Raggio a Balerna, poco lontano dal Centro federale d'asilo di Pasture, dove alloggiava. Una morte, la sua, sulla quale si attende ancora l'esito dell'inchiesta, quindi non è possibile "fornire informazioni dettagliate". In ogni caso, tiene a far sapere l'autorità cantonale ai deputati Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi, "non vi è stata alcuna insensibilità o indifferenza da parte del governo su questo tragico evento", che ha "profondamente addolorato".

In Ticino il mandato di seguire questi minori è assegnato alla Croce Rossa Svizzera – Sezione del Sottoceneri –, che si assume la responsabilità della loro accoglienza all’interno di strutture dedicate e gestite appositamente; e dove opera "un’équipe multidisciplinare composta da educatori, assistenti sociali, psicologi, mediatori culturali, personale infermieristico e volontari". I foyer oggi a disposizione e che dopo il 2015 hanno sostituito i Centri educativi per minorenni – i primi a ospitare i giovanissimi migranti – sono sette. La struttura di Paradiso, la prima a essere aperta nel 2015, ha chiuso l'anno scorso, sostituita (sino a fine anno) dall'hotel Dischma. Al momento si fa capo altresì alle soluzioni di Arbedo-Castione, Riazzino, Claro, Bombinasco, Cadro e Biasca (sino a fine 2025): nel 2024 ne sono stati alloggiati 218 (nel 2023 erano 193), una novantina solo a Paradiso.

È qui che i ragazzi, separati dagli adulti, spiega il governo, ricevono supporto scolastico e formativo. I foyer come i Centri per minorenni, chiarisce il Cantone, "dispongono di un loro concetto educativo, validato dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFaG) – che si occupa pure della vigilanza, ndr –, oltre che dall’Ufficio dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati, che specifica lo scopo, gli obiettivi, i valori pedagogici di riferimento, ma anche le metodologie di intervento, quali ad esempio la coppia educativa di riferimento, la supervisione, la formazione continua, il regolamento, i colloqui di sostegno". A ciò, in caso di bisogno, si aggiungono il supporto del servizio psicologico e di quello infermieristico. A occuparsi dei minori non accompagnati vi sono poi cinque curatori cantonali, i quali ora come ora seguono poco meno di cento mandati.