L'appello arriva dal presidente Plr del Distretto di Lugano. Ancora in corso la raccolta firme ‘Sotto l'autostrada, sopra la vita’
Ricucire territori e comunità separati dal traffico, restituire spazio alla natura e all'agricoltura, attivare economie circolari e filiere locali, costruire infrastrutture pubbliche che durano e migliorano la qualità della vita. Quattro “ragioni concrete” per cui “il Ticino dovrebbe puntare con decisione su un'estensione capillare della copertura autostradale, partendo proprio dalle aree più fragili e urbanizzate”. L'appello arriva da Fabio Monti, presidente del Plr Distretto di Lugano, che guarda anche verso sud. “Il Progetto Alto Vedeggio (Pav) giunto oggi a maturità tecnica e progettuale, è il simbolo di questa svolta. Ma il suo valore va ben oltre i 770 metri di A2 da ricucire a Rivera: esso rappresenta un modello replicabile, in particolare anche nel Mendrisiotto, la regione più densamente costruita e trafficata del cantone”.
Il Mendrisiotto, si legge ancora nella presa di posizione, “merita questo salto di qualità. Serve la volontà politica, serve la collaborazione tra Comuni e Cantone, ma soprattutto serve il coraggio di immaginare un territorio riconciliato con se stesso. L’autostrada, da ferita, può diventare cucitura. Sta a noi decidere quanto grande sarà questo passo”. Lo scorso mese di maggio il Plr si è fatto promotore della petizione ‘Sotto l'autostrada, sopra la vita’, voluta proprio per chiedere una strategia coordinata e ambiziosa di coperture autostradali su tutto il territorio cantonale, a partire dalle aree più sensibili come il Mendrisiotto.