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Maxi truffe tramite falsi sinistri, due condanne

Processo con il rito abbreviato e pene sospese con la condizionale a un ex gerente di una carrozzeria e a un ex agente assicurativo

Giunge l’ora del giudizio per due truffatori
(Ti-Press)
10 luglio 2025
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Giunge a giudizio un altro tassello dalla maxi truffa ai danni di alcune assicurazioni di auto, che venne a galla nella primavera del 2017, quando scattarono le manette ai polsi di diverse persone dopo l’avvio di un’ampia inchiesta penale che coinvolse almeno quattro garage tra Luganese e Mendrisiotto. Due condanne, per truffa aggravata, sono state inflitte dalla Corte delle assise correzionali di Mendrisio nei confronti di un 61enne ex gerente di una carrozzeria, la cui società è stata nel frattempo radiata e a un 43enne ex agente assicurativo. I processi sono stati celebrati con il rito abbreviato dopo l’accordo sulla pena tra il procuratore pubblico Daniele Galliano e gli avvocati della difesa. Dagli atti d’accusa emerge la sistematicità degli inganni che sono stati perpetrati sull’arco di sette anni, dal 2010 al 2017. I due imputati sono stati condannati a risarcire alcune assicurazioni truffate, per le altre, l’eventuale risarcimento è stato rinviato al Foro civile.

L’imputato più anziano, che ha già scontato 92 giorni di carcerazione preventiva nel 2018, è stato condannato a 20 mesi di reclusione che sono stati sospesi con la condizionale per quattro anni. Nella commisurazione della pena ha influito la buona collaborazione fornita agli inquirenti dal 61enne, il lungo tempo trascorso dai fatti e la grave violazione del principio di celerità del procedimento. L’uomo, in aula, non ha saputo spiegare per quali motivi a partire dal 2010 cominciò a proporre ai clienti della carrozzeria di commettere delle truffe ai danni delle assicurazioni dei veicoli, annunciando sinistri inventati oppure accentuando volontariamente danneggiamenti in garage. In questo modo riuscì a ricevere pagamenti che gli permisero di continuare l’attività. Le truffe assunsero una dimensione importante: furono infatti ben 96 gli inganni a detrimento di diverse assicurazioni e causarono un danno patrimoniale di oltre 785’000 franchi. Tra i suoi correi, 32 persone sono state già condannate tramite un decreto d'accusa, nei confronti di un altro la pena è stata inflitta da una Corte delle assise correzionali.

L’uomo ha agito spesso in correità con la sua segretaria e l’agente assicurativo 43enne, anch’esso processato oggi e condannato a 16 mesi di reclusione, pena sospesa con la condizionale per due anni. Anche l’imputato più giovane, che ha scontato 87 giorni di carcerazione preventiva, ha potuto approfittare di un giudizio concordato tra le parti, che è stato avallato dal giudice Amos Pagnamenta. Un giudizio a lui favorevole, perché ha fornito una collaborazione che gli inquirenti hanno giudicato buona, alla luce del lungo tempo trascorso dai fatti e della conseguente violazione del principio di celerità del procedimento. Nei confronti di entrambi gli imputati, alla condanna odierna bisogna aggiungere pene pecuniarie totalmente e parzialmente aggiuntive.

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